Stadera, l’ex deposito dei pullman Sila è un covo di pusher e sbandati

Arrestati altri tre spacciatori. Cittadini esasperati: vogliamo un futuro

Una residente indica lo stato pietoso dell’ingresso nell’area abbandonata (Newpress)

Una residente indica lo stato pietoso dell’ingresso nell’area abbandonata (Newpress)

Milano, 30 marzo 2017 - «Abbiamo messo la rete per impedire che le persone potessero scavalcare. Ma è già piegata, e i viavai sono quotidiani. Non ne possiamo più». Allargano le braccia i residenti di via Palmieri, zona Stadera, che vivono nelle case Aler al confine con un ex deposito. Un’area con un cortile ed edifici che si è trasformata in un covo di pusher e sbandati e in discarica abusiva. L’ingresso principale affaccia su via Chiesa Rossa: la barriera-lamiera è divelta.

Sopra, una porzione di filo spinato è stata abbattuta. A terra, sul marciapiede, si accumulano sacchi d’immondizia e scarti edili. Fuori dal cancello di via De Sanctis, laterale, è anche peggio: vecchi mobili, un tappeto di bottiglie di birra, stracci, un carrello abbandonato. In cortile materassi e cumuli di rifiuti. E sul lato opposto, in via Palmieri, i cittadini hanno dovuto mettere una barriera che a quanto pare non basta a impedire gli accessi. «Ormai è così dal 2011 – accusano – da quando il luogo è stato abbandonato». È il segno tangibile della parabola discendente di uno dei simboli del quartiere: nato come deposito di farina dell’azienda Molini-Certosa, poi è stato il quartier generale dei pullman Sila per oltre 50 anni. Era stato poi presentato un progetto di restyling, con parcheggio sotterraneo e alloggi. Ma la nuova proprietà è andata in fallimento. Così, da 5 anni, è terra di nessuno. Frequenti gli interventi delle forze dell’ordine. Basti dire che giovedì scorso gli agenti del commissariato Scalo Romana hanno fatto irruzione nell’ex deposito arrestando tre persone: due marocchini, di 19 e 22 anni, irregolari, due dei quali con precedenti per spaccio. In tasca avevano 100 grammi di hascisc, tra cui 40 dosi pronte per la vendita, e 300 euro. Accanto, un bilancino e materiale per il confezionamento. L’intervento è stato alle 10 del mattino, in pieno giorno. Sì, perché il viavai non è solo notturno. Ieri, alle 14, la cronista del Giorno ha avvistato dall’alto un giovane camminare nel cortile dell’ex deposito come nulla fosse. «Il problema è che dopo i blitz si torna punto e a capo. «È un problema – commenta Alessandro Bramati, presidente del Municipio 5 –. I liquidatori metteranno a bando il complesso. Noi abbiamo chiesto all’amministrazione quali sono gli orientamenti su quell’area, siamo in attesa degli sviluppi».

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