Milano, lo spaccio in Centrale? Una catena di montaggio

Dai contatti con i clienti alla vendita: tutti i trucchi

Controlli antidroga in stazione Centrale

Controlli antidroga in stazione Centrale

Milano, 20 gennaio 2018 - C'è chi mangia, chi si sdraia o si siede sui cordoli di pietra delle aiuole. Dall’altro lato, camionette di forze dell’ordine e militari. Sembra tutto normale in piazza Duca D’Aosta, soprattutto nelle giornate di sole come ieri.

Ma per riuscire a vedere quello che apparentemente non c’è bisogna saper guardare. Captare mezze parole, distinguere mani che si muovono e ammiccamenti in mezzo ai capannelli che in piazza sono una presenza fissa. E basta avvicinarsi, anche in pieno giorno, con un cellulare in mano, una macchina fotografica o anche solo con un taccuino, per diventare la molla che fa scattare mini esodi, discreti, per allontanarsi dagli sguardi. Nigeriani e gambiani tengono le redini dello spaccio. E le tattiche di vendita sono camaleontiche, si adattano ai cambiamenti. L’obiettivo è sempre lo stesso: sfuggire ai controlli. Chi ha la droga in tasca sa che in agguato ci sono agenti in borghese. È una sorta di guardie e ladri quotidiana, quella che va in scena tutti i giorni. E in 9 giorni si contano 8 arresti e 3 chili di droga sequestrati. È una sorta di «catena di montaggio», in cui si agisce spesso in coppia: c’è chi aggancia il possibile acquirente, lo invita in un luogo defilato, poi fa la spola per rifornirsi dal complice. Dosi singole o poco più, di hascisc, marijuana e in certi casi di eroina. Pochi grammi, per avere meno problemi in caso di arresto.

Intanto, il controllo quotidiano porta a dei risultati: 8 arresti e 3 chili di droga sequestrati nell’arco di 9 giorni dagli agenti del commissariato Garibaldi Venezia diretti dal funzionario Alessandro Chiesa che a gennaio, insieme al III Reparto Mobile e al Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, hanno controllato 108 persone accompagnandone 41 in Questura. Martedì 9 un cittadino del Ghana è stato arrestato per spaccio di marijuana (3,40 grammi). Mercoledì 10, invece, un algerino e un marocchino di 25 e 19 anni sono finiti in manette per spaccio di hascisc in concorso. Addosso avevano 1,5 grammi di droga e 500 euro. Venerdì 12 è toccato a un’altra coppia da «catena di montaggio»: un cittadino libico e un nigeriano, ventenni, sono stati arrestati per spaccio di marijuana (8 grammi) e per detenzione di eroina (1,6 grammi). In tasca avevano 125 euro. Il libico ha agganciato un acquirente italiano, poi è andato a rifornirsi dal nigeriano. Lunedì 15 è stato invece fermato un marocchino che era a bordo di uno scooter vicino piazza Luigi di Savoia: addosso aveva 2mila euro. Passata al setaccio pure la sua abitazione di via Termopili 36 dove erano nascosti 3 chili di hascisc. Martedì è stato poi arrestato un senegalese che ha colpito un agente con un pugno. Verrà rimpatriato. Un altro uomo è finito in manette perché destinatario di un ordine di custodia cautelare in carcere. Giovedì, l’intoppo: un pusher ha gridato «borghese, borghese» riconoscendo gli agenti in incognito e scatenando un fuggi fuggi. Ma i controlli non si fermano.

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