"Non solo motori, sul pm10 pesa anche l’asfalto a pezzi"

Intervista all'esperto di infrastrutture e mobilità Marco Ponti, ordinario al Politecnico di Milano

Marco Ponti

Marco Ponti

Milano, 17 ottobre 2017 - «Lo smog nelle grandi città è diminuito sensibilmente rispetto a 10-15 anni: i valori sono scesi anche fino a sette volte. Le auto di oggi inquinano un ventesimo se confrontate ai modelli Euro 0 o Euro 1. Questi sono numeri certificati anche dall’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ndr), non opinioni».

Marco Ponti, ordinario di Economia e pianificazione dei trasporti al Politecnico di Milano, è esperto di infrastrutture e mobilità. Professore, perché allora quest’emergenza sembra non finire mai?

«Perché poco è stato fatto per il riscaldamento domestico, che ha invece forte responsabilità sull’inquinamento. Non a caso le misure anti-smog entrano in vigore adesso».

E le infrastrutture? Quanto incidono?

«La scarsa manutenzione della rete stradale aumenta le emissioni di particolato da parte dei veicoli. Tuttavia, ritengo che le limitazioni alla circolazione dei diesel vecchi siano una misura efficace. C’è poi un altro fattore importante nel rapporto tra mobilità e inquinamento».

Quale?

«Lo smog veicolare è diminuito perché le case automobilistiche hanno investito nella tecnologia. Ma a finanziare i benefici ambientali sono stati gli automobilisti: il costo delle auto meno inquinanti è superiore».

La rete di mezzi pubblici è adeguata?

«L’incremento dell’utenza non ha inciso nella diminuzione dell’inquinamento quanto il rinnovamento del parco auto. Questo perché se un impiegato che lavora in centro città può raggiungere senza difficoltà l’ufficio, lo stesso non vale per l’operaio. In molti casi l’utilizzo di un mezzo pubblico prevede comunque un tratto con l’auto per raggiungere la stazione più vicina».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro