Sindaco di Milano, Sgarbi a Berlusconi: "Candidami, ho i numeri"

Il critico d'arte: nella prossima rilevazione testato anche il mio nome. Berlusconi è d’accordo. Salvini? Ai leghisti piaccio di MASSIMILIANO MINGOIA

Sgarbi e Berlusconi

Sgarbi e Berlusconi

Milano, 25 gennaio 2016 - Vittorio Sgarbi, critico d’arte e politico, si candida a sindaco con il centrodestra?

«Il centrodestra ha un ritardo inaudito nella scelta del candidato sindaco rispetto al centrosinistra. Oltretutto il sicuro vincitore delle primarie, Giuseppe Sala, ha già fatto sei mesi di campagna elettorale durante l’Expo».

Sala sicuro vincitore?

«Ma certo, le primarie sono una pantomima totalmente inutile. Tutti i sondaggi danno Sala in netto vantaggio. Il candidato del centrosinistra sarà lui».

Che deve fare il centrodestra?

«Non perdere più tempo e commissionare un sondaggio sui candidati sindaci. Io ci sono».

Lei ha detto che è pronto per Milano, Bologna o Trieste.

«Milano è la mia prima opzione. Mi sono sempre chiesto perché il mio nome non possa essere inserito nella rosa dei candidati per Milano. Hanno testato Alessandro Sallusti e Paolo Del Debbio, ma non me. I numeri, invece, potrebbero darmi ragione».

Ne ha parlato con Berlusconi?

«Dieci giorni fa Silvio è venuto a casa mia per festeggiare il compleanno di mio padre e mi ha detto che aveva trovato i candidati sindaci: Bertolaso per Roma e Del Debbio per Milano. Io, però, gli ho fatto osservare che quella di Del Debbio era più una speranza che una scelta. Paolo non ha intenzione di candidarsi».

Quindi?

«Ho proposto a Berlusconi di testare anche il mio nome come sindaco di Milano. E lui mi ha risposto che era d’accordo e che ne avrebbe parlato ad Alessandra Ghisleri (la sondaggista di Euromedia Research, ndr). Sì, perché purtroppo i talk show politici nazionali non vogliono fare sondaggi sui candidati alle Comunali».

Potrebbe essere lei il candidato di Berlusconi?

«Non voglio essere il candidato di Berlusconi, voglio essere il candidato di tutti. Io ho fatto per l’Expo molto più di Sala. L’unica grande mostra dell’evento, “Il tesoro d’Italia’’, l’ho ideata io dentro lo spazio Eataly di Oscar Farinetti, che non è certo di destra».

Il leader della Lega Matteo Salvini la appoggerebbe?

«Certo, io piaccio ai leghisti. In un sondaggio di Radio Padania sul presidente della Repubblica del Nord io e Vittorio Feltri eravamo i più apprezzati».

Le prossime mosse?

«Aspetto l’esito del sondaggio. Se fossi il più gradito, farei una lista civica per le Comunali. Io non sono come Sala che è di destra, finge di essere di sinistra e si fa appoggiare dal Pd. Io non sono legato a nessun partito. Sono un uomo libero. L’ho dimostrato anche quando ero assessore alla Cultura e la Moratti mi ha cacciato».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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