Resistenza a pubblico ufficiale, 5 mesi a Vittorio Sgarbi

Il critico d'arte condannato per una lite con i carabinieri che non volevano farlo entrare in auto all'Expo

sgarbi

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Milano, 22 settembre 2016 - Cinque mesi di reclusione per una lite con i carabinieri, che non volevano farlo entrare a Expo. È questa la condanna inflitta a Vittorio Sgarbi dal giudice della quarta sezione penale di Milano, Marco Tremolada.

Il critico d’arte, che ha optato per il rito abbreviato, era accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Il 22 maggio dello scorso anno, poco prima dell’inaugurazione della mostra curata da lui, dal titolo “Il Tesoro d’Italia”, al padiglione Eataly, aveva cercato di entrare a bordo della sua auto e senza permesso dal varco “Cargo 6”. I vigilantes all’ingresso, però, lo avevano bloccato e ne era nata una lite. Così quattro carabinieri, notando la scena, avevano cercato di fare da pacieri e riportare l’ex parlamentare alla calma. Tutto inutile. Sgarbi, da quanto è emerso dalle indagini coordinate dal pm Elio Ramondini, si era rivolto a un militare che si era messo davanti all'auto dicendogli: "Sei un fascista, non fate un c.... e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in Tribunale". E ancora: "Voi carabinieri state qui a non fare un c.... (...) io sono qui per lavorare e voi non fate un c....". Sgarbi, secondo l'accusa, avrebbe anche "istigato" l'autista dell'auto sulla quale viaggiava "a proseguire la marcia forzando volontariamente il blocco", costringendo un carabiniere ad indietreggiare per non essere investito. 

"Ho assistito un maleducato, forse trai più maleducati d'Italia", ha spiegato nel corso dell'udienza di oggi il legale del critico d'arte, l'avvocato Giampaolo Cicconi. Se Sgarbi "viene riportato alla calma- ha aggiunto - ragiona". Sgarbi il 30 giugno scorso aveva anche risarcito i quattro carabinieri con 10 mila euro e l’Arma con mille euro, scelta che aveva permesso al giudice Tremolada di dichiarare estinto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Oggi il giudice ha condannato anche l’autista del critico d’arte, Nicola Mascellani, a 4 mesi di reclusione. 

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