Antinori, giudici: "Resta fermo il divieto di dimora a Milano"

Milano, 25 novembre 2016 - Per Severino Antinori, il ginecologo arrestato a maggio con l'accusa di aver prelevato con la forza ovuli ad una giovane infermiera spagnola per poi rimpiantarli su altre donne, deve rimanere ferma la misura cautelare del divieto di dimora a Milano, dove gestiva la clinica Matris. La decisione è stata presa dai giudici dell'ottava sezione penale, presieduta da Luisa Ponti, respingendo l'istanza presentata dalla difesa nei giorni scorsi, dopo l'inizio del processo a carico del medico, delle sue segretarie, dell'anestesista Antonino Marcianò e di un altro imputato.

Tra l'altro, da quanto si è saputo, il pm di Milano Maura Ripamonti, che si era opposta alla richiesta di revoca della misura, ha anche disposto l'acquisizione delle interviste rese da Antinori fuori dall'aula del processo, lo scorso 17 novembre, e nelle quali, tra le altre cose, il ginecologo se la prendeva con la giovane spagnola, parte civile nel procedimento. Parlando a voce altissima nei corridoi del Palazzo di Giustizia, e alternando italiano, francese e portoghese, tra le varie cose Antinori aveva anche detto: "Dopo il processo capirete quanto è criminale questo Stato che toglie la libertà a una persona innocente, modificando le prove".

La Procura, poi, da quanto si è saputo, sta anche valutando se chiedere o meno ai giudici di disporre nell'ambito del processo una perizia psichiatrica su Antinori. Il ginecologo è accusato di violenza privata e rapina in concorso con le segretarie e Marcianò, oltre che di lesioni in relazione ai problemi post traumatici di cui soffre l'infermiera spagnola che lo ha denunciato, facendo scattare l'inchiesta.