Folle corsa sul tram 15: "Vi ammazzo tutti". Autista sospeso

Fermate saltate, rossi bruciati e la frase del conducente al microfono. Poi la giustificazione: sono stressato

l'intervento dei carabinieri

l'intervento dei carabinieri

Milano, 13 dicembre 2020 - Fermate saltate. Un rosso bruciato. E poi quella frase al microfono: "Stasera vi ammazzo tutti, state ben attenti". La folle corsa del tram 15 è iniziata venerdì sera in via Dogana e si è interrotta venti minuti dopo in via Volvinio, dove i carabinieri hanno bloccato il mezzo pubblico per chiedere conto di quel comportamento al conducente di 50 anni. Lui si è difeso sostenendo di essere stato infastidito dalla lentezza dei passeggeri e di essere stressato per problemi familiari. I militari hanno inviato un’informativa sull’accaduto alla Procura, senza contestare al momento alcun tipo di reato. Nel frattempo, anche Atm, che si dice molto dispiaciuta per l’accaduto, ha avviato un’indagine interna per chiarire quanto successo: l’autista è stato immediatamente sospeso dalla guida, in attesa di ulteriori approfondimenti. 

Torniamo a due giorni fa. Sono da poco passate le 21 quando la vettura numero 7015 con una ventina di persone a bordo parte dal centro in direzione Rozzano. I passeggeri capiscono subito che c’è qualcosa che non va: il tram procede a velocità troppo sostenuta, anche in curva; e a un certo punto attraversa un incrocio con il semaforo rosso. Poco dopo, alcuni passeggeri prenotano la fermata per scendere dal mezzo impazzito e salire su quello successivo. Qualcuno chiama il 112 per segnalare l’accaduto, anche perché alla guida spericolata il conducente ha aggiunto una frase minacciosa sentita dai presenti: "Stasera vi ammazzo tutti, state ben attenti". Il forte timore è che quell’uomo possa compiere qualcosa di drammatico. L’allerta alla centrale operativa di via Moscova fa immediatamente scattare l’intervento dei carabinieri del Radiomobile, che inizialmente fermano il tram a bordo del quale sono saliti i passeggeri “scappati“ dalla vettura 7015, all’incrocio tra corso Italia e piazzale di Porta Lodovica: "Non è questo, è quello più avanti", l’indicazione. Riparte l’inseguimento, che si chiude in via Volvinio. Le pattuglie del pronto intervento si mettono di traverso per bloccare la corsa del 15. L’autista, sulle prime, sembra sorpreso dall’arrivo dei carabinieri, come se non si spiegasse cosa stia succedendo.

I militari lo tranquillizzano e poi gli chiedono se lui abbia davvero pronunciato quella frase. Lui risponde di sì, ma poi aggiunge: "Pensavo che il microfono fosse spento". E il motivo della minaccia? Il tranviere spiega le parole con un ritardo accumulato di dieci minuti, provocato, a suo dire, dal fatto che i passeggeri salivano e scendevano lentamente. Di più: il cinquantenne confessa di essere molto stressato per via dei problemi familiari che sta affrontando, racconta del periodo difficile e comunque assicura che non era sua intenzione fare del male a qualcuno. In ogni caso, gli investigatori lo identificano e redigono un’annotazione di polizia giudiziaria che ora verrà vagliata dal pm di turno. Immediata la reazione dell’azienda trasporti di Foro Bonaparte, che ha immediatamente sospeso dalla guida l’autista, riservandosi ulteriori accertamenti su quel comportamento anomalo.  

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