Selfie estremi sui tetti del Tessera: "Ora non passerà più nessuno"

Le botole di accesso ai palazzoni sono state messe in sicurezza

L’EMERGENZA I cornicioni dai quali penzolavano i ragazzi della zona

L’EMERGENZA I cornicioni dai quali penzolavano i ragazzi della zona

Milano, 29 dicembre 2017 - Sono state messe in sicurezza le botole che conducono ai tetti dei sedici palazzoni Aler nel cuore del Tessera, il rione cesanese lungo la nuova Vigevanese, al confine con Corsico. Utilizzati dai ragazzotti del quartiere come piedistallo per scattare selfie estremi, l’accesso ai tetti è stato bloccato e riservato ai manutentori, gli unici a poter accedere a quell’altezza. «Finalmente - spiegano i residenti tirando un sospiro di sollievo - era un’angoscia vedere i ragazzi sporgersi da lassù».

La denuncia era emersa pubblicamente i primi del mese di dicembre, durante il sopralluogo organizzato dal consigliere regionale Fabio Altitonante insieme ai dirigenti Aler; ma segnalazioni alle autorità competenti erano già state effettuate diversi mesi prima. Nei mesi estivi, infatti, i tetti dei palazzoni di edilizia residenziale pubblica - alti 7 piani più quello rialzato per un totale di oltre 20 metri – erano utilizzati saltuariamente come solarium. Poi, a settembre, con la diffusione della pericolosa moda dei “daredevil selfie” gli accessi sono aumentati : le cime dei 16 palazzi sono diventate la meta preferita per realizzare video e autoscatti dai cornicioni e postarli, poi, su facebook e youtube. Se un problema, seppur importante, è stato risolto, altri sono ancora in alto mare. Un esempio è la condizione in cui versa lo spazio fino a poco tempo fa occupato dall’ultima cabina telefonica e oggi delimitato dal nastro bianco e rosso per via del pericolo che rappresenta.

«Se qualcuno cammina di notte e non si accorge del nastro, rischia di farsi male - spiegano i cittadini - anziché livellare l’asfalto, dopo la rimozione della cabina hanno lasciato una montagnetta di cemento che rischia di trasformarsi in un vero pericolo per i cittadini, specialmente quelli anziani, che camminano sul marciapiede». Aler, dal canto suo, è dal 22 novembre che sollecita la compagni telefonica per la messa in sicurezza dell’area, diffidandola. Ma le richieste sono sempre cadute nel vuoto. «Ci hanno illuso di veder sostituti i lampioni e i citofoni, che non funzionano - proseguono i cittadini che risiedono nel quartiere che conta 960 appartamenti di edilizia residenziale pubblica - invece dopo aver sostituito i citofoni di due palazzi e le plafoniere di sette scale hanno sospeso i lavori».

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