"Il Giorno racconta la Milano che fa": l'evento nella nuova sede in corso Buenos Aires

Milano, 22 settembre 2016 - "Il Giorno racconta la Milano che fa’’ e presenta la nuova sede a istituzioni e inserzionisti: è l'evento che si è tenuto in corso Buenos Aires 54, nuova "casa" della storica testata nata nel 1956, dalle 19 alle 23. La serata dedicata alla nuova sede e ai 60 anni de Il Giorno ha alternato dibattiti, proiezioni di video e momenti conviviali. A dare il benvenuto agli ospiti sono stati l’editore del Giorno Andrea Riffeser Monti e il direttore del quotidiano Giuliano Molossi. Tra i presenti alla serata Sara Riffeser Monti (vicepresidente Speed) assieme al marito Simone Castelli. A portare i saluti delle istituzioni sono stati invece il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo (GUARDA IL VIDEO) e l’assessore regionale all’Istruzione e lavoro, Valentina Aprea (GUARDA IL VIDEO). Al timone per condurre i lavori c'era il vicedirettore Sandro Neri, che ha intervistato Carlo Sangalli (GUARDA IL VIDEO) (presidente dell’Unione Confcommercio Milano; Diana Bracco (amministratore delegato dell’omonimo gruppo) e don Paolo Steffano e, infine, Nicola Lanzetta (responsabile mercato Enel Italia).

«È importante far vedere che un giornale storico come il Giorno si sia rinnovato nelle pagine e anche negli uffici», ha detto l’editore Andrea Riffeser (VIDEO), riferendosi alla nuova sede di corso Buenos Aires. «Il quotidiano - ha aggiunto - deve trasformarsi e cambiare pelle, in parte lo ha già fatto: abbiamo rovesciato il giornale, mettendo prima le pagine locali. Un esperimento che sta andando bene, abbiamo dei riscontri positivi e potremmo estenderlo anche ad altre redazioni». Secondo gli ultimi dati «in 23/24 città per il nostro gruppo ci sono segni positivi dopo anni di perdite». Da parte sua il direttore Molossi (GUARDA IL VIDEO) ha spiegato: «Abbiamo una bella sede in una delle vie più popolari di Milano, un’ottima location per un giornale popolare come vuole essere il nostro. Anche se oggi i tempi sono cambiati, le notizie le si guardano prima su smartphone e tablet, la nostra attenzione al territorio e alla sua gente è rimasta la stessa».