Taxi, ora si riparte: il sì del Governo ferma la protesta

Dopo le ultime convulse giornate di protesta, lo sciopero sembra ormai finito

Lo sciopero dei taxi

Lo sciopero dei taxi

Milano, 22 febbraio 2017 - Un'altalena continua. A Roma il vertice con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio. A Milano l’attesa dei padroncini in presidio alla Stazione Centrale. Con mille incognite e la Settimana della Moda alle porte. Le voci si rincorrono dalle 15.30 in avanti. A metà pomeriggio pare tutto saltato, con le immagini di scontri e bombe carta che rimbalzano sugli smartphone: «Stavolta andiamo fino in fondo». Poi circola l’indiscrezione di un coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per una definitiva accelerazione alla trattativa. Tutte voci non confermate che aumentano la fibrillazione della piazza. Il responso ufficiale arriva in serata: «Entro 30 giorni il Governo si impegna a emanare un decreto ministeriale che regoli gli Ncc e scavalchi l’emendamento Lanzillotta», urlano nel megafono i sindacalisti reduci dal vertice-fiume nella Capitale. Pochi secondi dopo, la notizia giunge pure ai posteggi di piazza Luigi di Savoia.

Alle 21.45 ecco la conferma del viceministro Riccardo Nencini: «Sono stati condivisi da tutte e 21 le associazioni che riuniscono i tassisti presenti 4 punti, di cui il primo è la sospensione immediata di ogni forma di protesta e la ripresa del servizio da domani (oggi, ndr), io spero anche da stasera (ieri sera, ndr)». Gli altri punti messi nero su bianco nel verbale di incontro: decreto interministeriale con misure per combattere l’abusivismo, decreto legislativo per il riordino della legge di settore e impegno a migliorare il servizio per l’utenza. Ora la domanda è: i conducenti torneranno regolarmente al volante o andranno avanti a oltranza? La risposta dovrebbe essere scontata: sì, rientrano in servizio, anche per non perdere gli incassi garantiti dalla Fashion Week e dalle migliaia di persone che si riverseranno in città per le passerelle. Tuttavia, ieri sera la tregua istantanea non era data per scontata da alcuni dei tassisti che hanno tenuto i motori spenti negli ultimi sei giorni (durata record di un fermo non autorizzato, anche più delle quattro giornate che si conclusero nel 2014 con l’arrivo dell’allora ministro Maurizio Lupi in Prefettura). D’altro canto, lo stop al via della Settimana della Moda sarebbe un inedito a queste latitudini: in altre circostanze, i conducenti erano tornati al lavoro in prossimità di grandi eventi cittadini (vedi il Salone del Mobile).

Lo scenario più probabile: la stragrande maggioranza dei padroncini si rimetterà in marcia, compresi quelli che nella notte sono rientrati in treno dalla trasferta romana. L’ala dura, invece, potrebbe resistere ancora: ieri girava sulle chat interne l’ipotesi di attendere fino alle 18, in attesa di un fantomatico impegno scritto del Governo che in realtà c’è già. In ogni caso, la rivolta è destinata a scemare progressivamente nelle prossime ore: fermo finito. Almeno fino a fine marzo.

nicola.palma@ilgiorno.net

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