Avances hard e palpeggiamenti per rubare rolex: "Non è violenza sessuale"

E' quanto ha stabilito il gup di Milano titolare del processo in abbreviato a carico di una rom di 28 anni arrestata a giugno scorso

Strappo del Rolex (foto repertorio)

Strappo del Rolex (foto repertorio)

Milano, 2 dicembre 2016 - Sottrarre un rolex a un uomo dopo averlo distratto palpeggiandolo in parti intime e proponendogli un rapporto non è violenza sessuale. E' quanto ha stabilito il gup di Milano, Stefania Donadeo, titolare del processo in abbreviato a carico di una rom di 28 anni arrestata a giugno scorso dopo per una duplice accusa: rapina e violenza sessuale.

La vicenda risale al 26 giugno scorso quando, in una zona centrale di Milano, la ragazza si era avvicinata a un signore di 63 anni che stava parlando al telefono e l'aveva palpeggiato sussurandogli nell'orecchio inequivocabili avance sessuali. Un gesto, scrive il gup nelle motivazioni della sentenza, "funzionale all'impossessamento della refurtiva" perche' "ha disorientato la persona offesa" alla quale è stato portato via il rolex che aveva al polso. Tuttavia, per il giudice non si configura il reato di violenza sessuale dal momento che nell'imputata "difetta la volontà di compiere un atto invasivo dell'altrui libertà sessuale volendo e rappresentandosi l'agente solo un atto finalizzato a stordire e distrarre la vittima al fine di potergli sottrarre l'orologio". Al termine del procedimento, la donna è stata condannata a 1 anno e 8 mesi soltanto per il reato di rapina. Il giudice milanese l'ha assolta dall'accusa di violenza sessuale concedendole la sospensione condizionale della pena.  

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