La Rinascente, una mostra celebra 100 anni di design

A Palazzo Reale mostra per il secolo di attività dello storico nome ideato da D'Annunzio

La Rinascente

La Rinascente

Milano, 23 maggio 2017 - Al via a Palazzo Reale, da domani fino al 24 settembre, la mostra sui "100 anni di Rinascente", un secolo di storia di design, innovazione e cultura a Milano. A celebrare i 100 anni del nome della storica azienda milanese, sono il Comune di Milano, Palazzo Reale e la Rinascente. Il nome "La Rinascente" fu ideato un secolo fa (mentre l'azienda è più antica) da Gabriele D'Annunzio su commissione di Senatore Borletti, che acquistò i grandi magazzini Bocconi nel 1917, promuovendone la rinascita. Cominciava così una storia fatta di passione, talento e capacità di visione.

La mostra è articolata su un percorso tematico dedicato agli ambiti in cui l'azienda ha dimostrato una particolare capacità progettuale e realizzativa: la storia della Rinascente dal 1865 ad oggi; Marcello Dudovich e la nascita della cartellonistica; cinema e video; cataloghi e house organ; la nuova comunicazione e la nuova grafica dagli anni Cinquanta in avanti; gli allestimenti e gli eventi; i nuovi consumi; il costume e la moda con la rivoluzione del pret-a'-porter; il centro design Rinascente; la nascita del Compasso d'oro (1954-1964); lo scenario futuro. Non si tratta  di un viaggio lineare, ma di un collage di contributi, identità, persone e stimoli differenti. Grande spazio è dedicato agli artisti che furono determinanti nel creare il clima culturale dell'epoca e ai giovani collaboratori che, grazie al laboratorio formativo della Rinascente, divennero protagonisti di nuovi fronti creativi, dalla moda al design, dalla grafica alla comunicazione, dalla gestione amministrativa alla produzione industriale.

Le idee rivoluzionarie dei movimenti artistici più importanti, come quelle di Gropius, Le Corbusier, Kandinsky, furono il background su cui nacquero dialoghi costruttivi con i grafici e i designer della Rinascente, che acquisirono un linguaggio nel quale si percepisce lo stretto rapporto con l'arte. Ciò spiega la presenza in mostra anche di opere di grande portata di artisti dell'epoca, quali Depero, Munari, Melotti, Fontana, Soldati, Ceroli, Rotella, Warhol, Pistoletto, Manzoni e altri ancora. 

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