Prete “cecchino’’ denunciato a Milano: i vigili sequestrano il fucile

L’11 agosto il religioso aveva sparato a tre piccioni

Un piccione ferito dai piombini

Un piccione ferito dai piombini

Milano, 27 agosto 2017 -  Nel mirino, stavolta, non finiscono tre poveri piccioni, ma il prete “cecchino’’ che ne ha uccisi due e ferito un terzo con un fucile. Nel mirino, stavolta, finisce il religioso dal grilletto facile, denunciato dalla Polizia locale per maltrattamento di animali. Denunciato, ma non solo. Sequestrata l’arma con cui il prete “cecchino’’ della chiesa San Paolo di piazza Caserta, a Niguarda, lo scorso 11 agosto ha sparato ai tre uccelli, che riposavano sul muro che divide la parrocchia dalla strada.

Dopo la segnalazione della presidente milanese dell’associazione NoiAnimali Roberta Braghi – la residente del quartiere che ha assistito alla scena da un palazzo che dà sul giardino della parrocchia di San Paolo – e la denuncia del capogruppo di Forza Italia in Comune Gianluca Comazzi, ieri mattina il Nucleo tutela animali della Polizia locale si è recato a Niguarda per verificare quanto accaduto. I vigili urbani, prima hanno parlato con la Braghi e con l’altra signora che ha visto il prete sparare contro i piccioni, poi si sono recati nella chiesa di San Paolo per effettuare degli accertamenti con il viceparroco presente in questi giorni d’agosto, don Gianluca. Dopo qualche minuto è comparso davanti ai «ghisa» anche il prete “cecchino’’, di origine ucraina, che proprio ieri mattina ha celebrato messa. Gli agenti hanno convinto don Gianluca a far consegnare l’arma usata per sparare ai piccioni, un fucile ad aria compressa con monocolo, e la scatola di piombini utilizzata. Non è finita. La Polizia locale ha denunciato il prete ucraino per maltrattamento di animali. Dopo l’intervento tra piazza Caserta e via Taormina, durato oltre due ore, gli agenti del Nucleo tutela degli animali hanno subito mandato un sintetico rapporto al comandante del Corpo Paolo Ghirardi e all’assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza. La Braghi, che ha accudito il piccione ferito a un occhio, è soddisfatta per il pronto intervento della Polizia locale: «I vigili urbani sono stati bravi e precisi, sono stati due ore sul posto per accertare quanto accaduto e sequestrare il fucile». Soddisfatto anche Comazzi, ex garante degli animali del Comune: «Ringrazio i cittadini che mi hanno segnalato quello che è successo: sparare agli animali non solo è un reato ma anche un gesto ignobile che va perseguito con il massimo della pena. La memoria di San Francesco che tanto amava gli animali è stata infangata».

 

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