A Porta vittoria case di lusso fra erbacce, topi e rifiuti

Dopo i sogni di gloria finiti in crac dell’immobiliarista Coppola, ai cittadini resta solo il degrado

Cantiere abbandonato a Porta Vittoria (Newpress)

Cantiere abbandonato a Porta Vittoria (Newpress)

Milano, 18 marzo 2017 - Doveva sorgere perfino la Beic, la biblioteca europea, sui terreni dell’ex stazione ferroviaria di Porta Vittoria. Ma gli unici libri che si trovano, oggi, sono stati gettati a terra fra le sterpaglie di un’uscita del passante ferroviario, chiusa al pubblico. E sono dei volumi rubati da una biblioteca rionale.

La triste vicenda dell’allora regno del “furbetto del quartierino” (copyright Stefano Ricucci) Danilo Coppola si trascina da dieci anni. La società promotrice della gigantesca opera di trasformazione urbanistica, riconducibile appunto all’immobiliarista romano Coppola, è fallita a settembre dell’anno scorso. Il progetto prevedeva edifici, un’area verde, impianti sportivi. Tutto di lusso. Ma reali sono solo tre torrette bianche e un palazzone rosso nuovi di zecca. «Belli ma inquietanti, gli appartamenti non sono mai stati abitati – racconta il giovane architetto Daniele Zerbi –. Questo è stato un intervento speculativo partito dall’alto che non ha condotto a nulla».

«Un acquirente in cerca di una casa ci penserebbe due volte a sborsare i soldi per vivere in mezzo al degrado». Anche perché qui, ai tempi d’oro, si volevano vendere appartamenti fino a settemila euro al metro quadrato. Dopo il crac dei “furbetti”, all’inizio del 2015 sembrava affare fatto la vendita del complesso immobiliare di Porta Vittoria a Prelios, ma poi l’intesa sfumò. Tra preconcordato e concordato fallimentare effettivo, l’agonia della società Porta Vittoria spa, riconducibile a Coppola, si trascinò per un anno. L’ultimo atto fu il fallimento sancito dal Tribunale di Milano il 15 settembre dell’anno scorso. Almeno non era stata ancora avviata la vendita degli edifici oggetto del fallimento, dunque al momento non ci sono acquirenti che rischiano di perdere i loro soldi. L’unica vendita è stato lo spazio occupato dal supermercato Esselunga di via Cena. L’unica cosa che funziona bene, in un complesso sfregiato dal degrado.

Tutto ora è finito nelle mani del curatore fallimentare che dovrà occuparsi di rivendere l’area tramite asta. Si spera nel più breve tempo possibile, perché intanto decine di appartamenti vuoti sono esposti al trascorrere inesorabile del tempo. E la criminalità prospera. Lorenzo Gulotta, dipendente del bar tabacchi Serena, racconta: «Negli ultimi tre mesi abbiamo subìto tre rapine in orario serale, l’ultima con un machete. Abbiamo dovuto far installare i vetri antisfondamento per garantire la nostra incolumità nostra e dei lienti che avevano smesso di venire». La residente Concetta Pandolfini rincara la dose: «Non solo rapine, tante persone negli ultimi tempi sono state scippate e malmenate vicino al portone di casa. Dopo le 19 non esco mai...». Mario Pala, per 30 anni custode dell’ex macello, ricorda con emozione una Porta Vittoria diversa: «Bellissima. Adesso – sospira – è diventata una zona malfamata. Nell’ex macello ci sono palazzine in stile Liberty diventate dormitorio di sbandati o, peggio, il loro bagno a cielo aperto». E, con l’estate che arriva, i cittadini si attendono la solita invasione di topi e zanzare.

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