A casa il pirata di viale Monza fresco di condanna: ha ucciso il padre di due gemelli

Milano, bruciò un rosso a folle velocità: sorvegliato da un braccialetto

Il tragico incidente di viale Monza

Il tragico incidente di viale Monza

Milano, 19 ottobre 2017 - Andrà ai domiciliari Franko Della Torre, 30 anni, il pirata di viale Monza condannato per omicidio stradale, l’uomo che con un potente Suv, ai 150 bruciò il rosso, travolse e uccise Livio Chiericati. Il pm Francesco Cajani, titolare dell’inchiesta condotta dalla polizia locale, aveva espresso parere negativo alla richiesta di arresti domiciliari presentata dall’avvocato Gianluca Fontana, difesore di Della Torre.

Proprio due giorni fa l’uomo, con diversi precedenti, è stato condannato con rito abbreviato, cioè con lo sconto di un terzo sulla pena, a 7 anni e 6 mesi di carcere dal gup Natalia Imarisio. Il pm ne aveva chiesti 10. Una perizia cinematica ha accertato che Della Torre, verso le 7 di quella domenica di aprile, viaggiava ai 150 chilometri all’ora a bordo di un’Audi Q7, il rosso era già scattato da 9 secondi, all’incrocio tra viale Monza e via dei Popoli Uniti travolse l’auto su cui viaggiava Livio Chiericati 57 anni, manager, sposato, padre di due gemelli. Anche quel giorno festivo stava andando a lavorare. Della Torrre, dopo lo schianto e un primo accenno di fuga, era tornato in macchina per prendere il cellulare, stando al racconto di un testimone, e poi era scappato a piedi mentre Chiericati agonizzava. Secondo la ricostruzione del pm, Della Torre andò prima a casa e poi in ospedale per farsi curare le ferite riportate. Là venne arrestato dagli agenti. In udienza Della Torre aveva manifestato, anche piangendo, il suo pentimento. Nel provvedimento con cui motiva la scarcerazione il giudice spiega, in particolare, che Della Torre ha già trascorso in carcere quasi sei mesi e che la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, dunque con una forma di controllo costante su di lui, è allo stato adeguata anche a contenere il pericolo di reiterazione del reato. Nel momento in cui verrà reperito un braccialetto elettronico Della Torre andrà ai domiciliari nella casa dove vive con la moglie e le figlie piccole. Fino a che il dispositivo non sarà disponibile, però, resterà in carcere. A favore dei domiciliari di Della Torre ha pesato anche la giurisprudenza.

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