La piramide di vetro in Porta Volta: una casa per Feltrinelli e Microsoft / FOTO

"Il cuore della ricerca più innovativa"

La "Piramide" di Porta Volta

La "Piramide" di Porta Volta

Milano, 23 settembre 2016 -  La Promenade, un parco, una sala lettura sul tetto, aperta ai cittadini, al quinto piano di questo bellissimo palazzo trasparente, sette piani in tutto di cui due interrati, dove facciata, struttura e spazio sono un tutt’uno. Lo avrete notato crescere, in questi anni, questo splendido edificio, una "piramide" firmata Herzog & de Meuron, a Porta Volta, lungo il tracciato delle Mura spagnole. Accoglierà, a partire da dicembre, la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e il suo archivio con 200mila volumi, 17 mila collezioni periodiche e un milione e mezzo di carte manoscritte. E accanto, nella struttura gemella, da febbraio, accoglierà gli uffici di Microsoft Italia, con circa 600 dipendenti, il secondo e importante inquilino delle piramidi in vetro che svettano fra piazza XXV Aprile e piazzale Baiamonti.

Nuova agorà. Spazio urbano molto atteso, annuncia l’assessore alle Politiche del Lavoro, Cristina Tajani, luogo aperto all’innovazione, giura Microsoft ("Sarà la sede più sorprendente del mondo", dice l’ad Carlo Purassanta), "punto di riferimento per chi ama la tecnologia, perchè l’innovazione non si fa nel chiuso di un headquarter". "Un edificio rigoroso e caleidoscopico, così come vorremmo fosse la Fondazione del futuro", conclude Carlo Feltrinelli. Cuore pulsante di "un’attività di ricerca innovativa che vuole indagare e comprendere le tematiche più urgenti della società contemporanea, in grado di ibridare linguaggi e processi e di aprire uno sguardo pluridisciplinare sulle trasformazioni sociali in corso".

"È l’espressione di una committenza forte e della dialettica con un architetto che la sa interpretare con i palazzi che diventano simbolo di una rivoluzione culturale che sta avvenendo", aggiunge Manfredi Catella, ceo di Coima che gestisce l’immobile. Ieri, nell’apertura straordinaria per la stampa, si sono visti i progressi del cantiere, quasi agli sgoccioli, mancano i pavimenti, in legno, e gli arredi. Il cantiere è stato aperto alla fine del 2012, la prima pietra è stata posata il 6 novembre 2014 e dopo una bonifica archeologica e bellica (alla fine dell’Ottocento in quell’area sorgeva l’azienda di legnami Feltrinelli, bombardata durante la guerra) il sogno si sta per realizzare con l’inaugurazione di dicembre.

Struttura e ripetizione sono i principali temi della nuova architettura, lunga e stretta. I due edifici si adattano al tracciato storico, "giocano con le trasparenze delle vetrate". "Non abbiamo fatto tabula rasa, volevamo essere parte del continuum storico", interviene Jacques Herzog, allievo riconosciuto del milanese Aldo Rossi. "Modernità e tradizione", è la sintesi di questa città, ribadisce Herzog. E Porta Volta è uno dei "volti" moderni di Milano, città "matura" che può dare "l’esempio", grazie a un’imprenditoria intelligente, innovativa "che dimostra di sapere rischiare" e dialogare con le istituzioni.

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