Bimba cinese molestata, al pedofilo seriale contestata anche un'altra violenza

L'episodio risalirebbe al marzo del 2016: la piccola vittima individuata in una stazione della metropolitana e seguita

Il 42enne fermato

Il 42enne fermato

Milano, 22 gennaio 2018 - È accusato di aver abusato di un'altra bambina, anche lei affetta da sindrome di Down, Sergio Marziano, l'uomo fermato il 4 ottobre scorso dalla Squadra Mobile con l'accusa di violenza sessuale aggravata per un'aggressione nei confronti di una bimba cinese di 6 anni a Milano, avvenuta in via Bramante, in zona Chinatown.

Il nuovo episodio di violenza contestato a Marziano - che era stato scarcerato nel gennaio 2016 dopo essere stato condannato nel 2013 per tentata prostituzione minorile, atti osceni e corruzione di minorenni a 4 anni e 3 mesi (avrebbe usato lo stratagemma di tenere in auto peluche e pupazzi per adescare ragazzine) - risale a due mesi dopo l'uscita dal carcere, al marzo del 2016. Nei giorni scorsi il pm Luca Gaglio, titolare dell'inchiesta, ha chiuso le indagini e la nuova imputazione è stata unita al fascicolo sugli abusi ai danni della bimba cinese, coordinato dal pm Gianluca Prisco.

Stando a quanto ricostruito dalle indgagini Marziano, due mesi dopo l'uscita dal carcere per la prima condanna, aveva individuato la sua "preda" in un ascensore di una fermata della metropolitana a Milano, l'aveva seguita a lungo fino a molestarla in un luogo appartato. Il nuovo episodio contestato al presunto pedofilo, è stato inserito da poco nel fascicolo relativo agli abusi sulla bimba cinese e i pm a breve formuleranno per entrambe le imputazioni la richiesta di processo con rito immediato. È probabile che l'uomo, difeso dal legale Fabrizio Negrini, valuti di chiedere il giudizio abbreviato. Stando alle prime indagini che avevano portato alla prima condanna, dal 2008 in poi, prima di essere arrestato nel 2012, tra Milano e Lodi, Marziano, 42 anni, usava lo stratagemma di tenere in auto peluche e pupazzi per adescare ragazzine fuori da scuole e oratori. Una volta in carcere aveva anche seguito un percorso psicoterapeutico per "sex offenders" nel carcere di Bollate. Il 3 ottobre scorso, poi, gli investigatori, in accordo con la Procura di Milano, avevano deciso di diffondere le immagini, ricavate dalla telecamere di sorveglianza, dell'uomo che si allontanava dopo le molestie nei confronti della bimba cinese avvenute qualche settimana prima. Grazie proprio a quelle immagini e ad una segnalazione, l'uomo era stato riconosciuto e fermato a Monza. Dalle indagini della Procura è emerso anche l'altro episodio di violenza.

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