Palme in piazza Duomo, cittadini e commercianti contro vandalismo. E' caccia ai piromani

Numerose le persone che, passando in centro, si fermano ad osservare le piante a cui qualcuno ha cercato di dare fuoco la notte tra sabato e domenica

Le palme bruciate in piazza Duomo (La Presse)

Le palme bruciate in piazza Duomo (La Presse)

Milano, 20 febbraio 2017 - Tengono ancora banco le palme in piazza Duomo a Milano. Sono tanti i cittadini che questa mattina, passando in centro, si fermano ad osservare le piante a cui qualcuno ha cercato di dare fuoco la notte tra sabato e domenica. Di fronte al tronco semi bruciato della pianta dove i vandali sono riusciti ad appiccare l'incendio, che si trova proprio vicino al bordo dell'aiuola e quindi ben visibile, anche stamani ci sono persone che scattano foto, alcune che si fanno un selfie.

PALME_20739541_125016Anche dopo l'episodio di vandalismo i cittadini rimangono divisi sulla presenza delle palme nella piazza principale della città, che sono state piantate su progetto del colosso della caffetteria Starbucks, che ha vinto un bando comunale e arriverà a Milano con il suo primo store nel 2018. "È stato un atto di vandalismo come ce ne sono tanti in città - ha spiegato un giovane - ma questo è più grave perché è avvenuto qui in piazza Duomo. È un atto da condannare". Molti condannano il gesto vandalico e difendono anche le palme "che sono belle e portano una bella atmosfera in piazza». I politici «non vivono la realtà che viviamo noi - ha spiegato una signora - prendono queste decisioni assurde e io mi sento straniera in casa mia". Anche i commercianti che hanno le loro attività di fronte alle aiuole sono "dispiaciuti" da quello che è accaduto. "Eravamo chiusi a quell' ora - ha spiegato un barista - altrimenti saremmo intervenuti". Intanto i lavori nella aiuole proseguono, gli operai stanno preparando il terreno e facendo piccoli lavori di rifinitura in attesa, nelle prossime settimane, di piantare i banani e le altre piante previste dal progetto.

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TELECAMERE DI SICUREZZA - Ma come è potuto accadere che in una piazza Duomo ancora in assetto antiterrorismo, con tanto di new jersey e transenne lungo il perimetro, con tanto di presidio di militari e forze dell’ordine, due qualunque possano dare alle fiamme un albero e darsela a gambe senza essere immediatamente visti e fermati? È questa la domanda che più conta, al di là della polemica sull’estetica e l’autoctonia della specie vegetale scelta da Starbucks e al di là della strumentalizzazione politica che vede tutti insieme appassionatamente Lega Nord e Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Senza arrivare a Casa Pound. Un dato certo c’è già. E non è dei più rassicuranti: quattro minuti dopo la mezzanotte di ieri in piazza Duomo la camionetta con i militari solitamente impegnati nell’operazione «Strade Sicure» non c’era più. Tant’è che i due piromani, per fortuna imbranati, hanno potuto agire indisturbati. Anzi, non è escluso che abbiano scientemente colto l’attimo.

TESTIMONI -  "Una testimone si è fatta avanti raccontando di aver visto sabato notte un giovane italiano ben vestito, con indosso un montgomery, che stava dando fuoco alle palme. Lo avrebbe rincorso e gli avrebbe chiesto conto di quanto stava facendo. La ringraziamo per il senso civico che ha dimostrato intervenendo prontamente e raccontando tutto alla Polizia locale". E' quanto ha detto l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza. "Stiamo analizzando anche i video forniti dai privati delle telecamere rivolte verso piazza Duomo - ha aggiunto il comandante della Polizia locale Antonio Barbato -, per cercare di avere una chiara immagine del volto del giovane che, dopo aver acceso il fuoco, sembra si sia diretto verso la Galleria". "Fossi in lui - ha concluso l'assessore - eviterei di farmi rintracciare dalla Polizia locale e mi presenterei chiedendo scusa per il danno fatto, sia reale che di immagine alla citta' di Milano".

LA PALMA PIU' ANTICA - Oggi si parla di continuazione delle palme a Milano, maforse non tutti sanno che la più antica risale al 1600 ed è a pochi passi da Piazza Duomo: nella Cripta di San Sepolcro.

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