Viaggio nel cantiere Palalido, futuro tempio del rock: "Lavori finiti a ottobre"

Kostruttiva accelera, pronti 40 operai. Ma ci sono problemi sul tetto: dopo un anno di stop, pannelli già da sostituire

Il cantiere del Palalido visto dall'alto (Newpress)

Il cantiere del Palalido visto dall'alto (Newpress)

Milano, 7 aprile 2017 - I due anelli di cemento armato delle tribune ormai ci sono e la struttura del «nuovo» Palalido si inizia a intravedere. Il cantiere «maledetto», dopo cinque anni di ritardi, sembra ormai arrivato a un punto di svolta. Le coperture laterali della struttura dovrebbero essere collocate entro una decina di giorni, il tetto completato entro un paio di mesi. Certo, il condizionale resta d’obbligo, ma i tecnici di Kostruttiva, il consorzio di cooperative di Venezia che ha preso in mano i lavori a gennaio, confermano il cronoprogramma concordato con Milanosport, la società che gestisce gli impianti sportivi comunali: «Lavori per il Palalido terminati entro fine ottobre, se continua così».

In questi giorni, nel cantiere, ci sono 12 operai, che diventeranno 35-40 nei prossimi mesi. Il primo obiettivo di Kostruttiva è far ripartire i lavori per il completamento del tetto in Kalzip, lo speciale materiale previsto nel progetto. Dopo un anno di stop del cantiere, però, i tecnici e gli operai del consorzio veneto si sono trovati di fronte un problema: nella piccola porzione di tetto dove la Ge.co.co – la società che ha mollato i lavori del Palalido a metà – aveva già collocato i pannelli in Kalzip, è stato necessario ricominciare tutto da capo. Il motivo? Il materiale isolante posto tra la prima lamiera del tetto e le doghe in Kalzip era già rovinato a causa delle piogge. Risultato: gli operai stanno rimuovendo tutto e ripartiranno da zero. In quel punto, dunque, il cantiere procede a passo di gambero. Si torna indietro per essere pronti ad andare avanti. Chi pagherà questo ritardo? Il contratto parla chiaro: Ge.co.co. dovrà versare salate penali per non essere riuscita a completare l’opera. Adesso Kostruttiva ha il compito di recuperare il tempo perduto, per quanto possibile. L’accordo con la Steel Pool, la ditta che aveva già fornito il Kalzip alla Ge.co.co, va in questa direzione.

La parte interna del Palalido è ancora in alto mare. Ci sono i gradoni prefabbricati posati come un Lego dalla Isocell di Pognano, in provincia di Bergamo. Sui gradoni in cemento armato, però, non c’è ancora neanche una poltroncina. Nulla di allarmante. Gli arredi nel palazzetto saranno messi solo all’ultimo. Anche perché dentro il Palalido, dove saranno messi il campo di basket o di volley o di tennis o il parterre per i concerti, ancora ci piove. Sì, perché c’è solo una lamiera non del tutto impermeabile tra la parte interna del palazzetto e il cielo. E le ampie pozzanghere presenti dimostrano che quando piove l’acqua entra. Entro un mese e mezzo, massimo due – assicurano i tecnici – il problema sarà risolto e campo e tribune rimarranno all’asciutto. A proposito di tribune, al primo colpo d’occhio le nuove sembrano più imponenti di quelle del vecchio Palalido, l’impianto delle mitiche «Scarpette Rosse». Non è solo un’impressione. Il nuovo Palalido avrà una capienza superiore rispetto a quello demolito: 5.500 spettatori invece di 2.500-3.000. La differenza la fa il secondo anello, dove i gradoni sono più numerosi rispetto al vecchio palazzetto. Eppure, per uno strano scherzo progettuale, il nuovo Palalido sarà leggermente meno alto del vecchio. Le differenze tra nuovo e vecchio Palalido non finiscono qui. La struttura in costruzione avrà il parquet smontabile per garantire la piena polifunzionalità dell’impianto. Nel palazzetto demolito, invece, quando non giocava il basket il parquet era semplicemente coperto. Non è finita. Il nuovo Palalido avrà l’ultima parte di tribuna, quella più vicina al campo di gioco, smontabile. Un modo per garantire una maggior flessibilità nell’utilizzo dell’impianto. Il Comune e Milanosport, infatti, puntano a utilizzare il palazzetto non solo per lo sport (il volley è in prima fila), ma anche per una ricca stagione di concerti. Sì, il Palalido sarà rock. I residenti del quartiere, comunque, potranno dormire sonni tranquilli: coperture laterali e tetto garantiranno un’ottima insonorizzazione. Per concerti e partite, però, c’è ancora tempo: dopo la fine dei lavori, serviranno almeno due o tre mesi per il collaudo. L’inaugurazione del Palalido è prevista all’inizio del 2018.

 

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