Padre Arsenio proclamato beato a Milano, Papa Francesco lo ricorda nell'Angelus / FOTO

Nato in provincia di Cremona, in una famiglia numerosa. La cerimonia di beatificazione si è tenuta sabato in Duomo

Un momento della beatificazione

Un momento della beatificazione

Milano, 8 ottobre 2017 - All'Angelus, Papa Farncesco ha reso omaggio a padre Arsenio da Trigolo, al secolo Giuseppe Migliavacca), sacerdote dei Frati minori cappuccini e fondatore delle Suore di Maria Santissima Consolatrice, proclamato beato ieri a Milano. "Lodiamo il Signore - ha detto - per questo umile suo discepolo, che anche nelle avversita' e nelle prove, ne ha avute tante, non perdette mai la speranza".

La Diocesi di Milano lo ha definito "un uomo di straordinaria umiltà, bontà, carità e nascondimento. Potrebbe essere questa la cifra della figura e della tribolata esistenza di padre Arsenio da Trigolo". Il rito, in Duomo a Milano, è stato presieduto dal cardinale Angelo Amato, rappresentante di papa Francesco e prefetto della congregazione delle Cause dei Santi. A concelebrare, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini e altri 15 vescovi, tra cui gli ausiliari di Milano, il vescovo di Cremona – città nella cui provincia si trova Trigolo, paese natio del Beato – Antonio Napolioni e l’emerito, Dante Lafranconi.

Padre Arsenio Migliavacca, battezzato con i nomi di Giuseppe Antonio, nacque a Trigolo (Cremona) il 13 giugno 1849, in una famiglia numerosa. A 13 anni entrò nel Seminario di Cremona e fu ordinato sacerdote nel 1874 da monsignor Geremia Bonomelli. Pochi anni dopo arrivò la prova: accusato di “imprudenze” e per non essere privato della possibilità di esercitare il suo ministero apostolico, si vide costretto ad accettare le dimissioni dalla Compagnia. Mentre attendeva la decisione finale del suo caso, padre Giuseppe andò a Torino, dove l’arcivescovo, monsignor Davide Riccardi, lo invitò a tenere un corso di Esercizi al gruppo di giovani donne che si occupavano di orfane. L’arcivescovo lo pregò di restare presso la nascente Famiglia religiosa, assumendone la responsabilità e la formazione. Morì a Bergamo il 10 dicembre 1909.

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