Il nuovo Galeazzi sul sito dell’Expo: l’ora delle firme

Previsto per venerdì il contratto con Arexpo

Giovanni Azzone e Giuseppe Bonomi

Giovanni Azzone e Giuseppe Bonomi

Milano, 31 luglio 2017 - Quella che si è appena aperta, si annuncia come una settimana importante per il piano di riconversione dell’area che ha ospitato l’Esposizione Universale del 2015. Entro venerdì Arexpo Spa, la società proprietaria del sito, prevede di firmare due accordi che rappresentano altrettanti pezzi di quell’ambizioso puzzle chiamato «Parco della scienza, del sapere e dell’innovazione». Il più atteso è il contratto preliminare con il gruppo San Donato per un’area di cinquantamila metri quadrati vicino a Cascina Triulza.

Venerdì, a Palazzo Marino, c’è stato un incontro tra il sindaco Giuseppe Sala, il direttore generale di Arexpo Spa, Giuseppe Bonomi, e il gruppo guidato da Paolo Rotelli. La quadra sembra trovata, in questi giorni si sta lavorando ai dettagli e con ogni probabilità la firma del preliminare potrà avvenire venerdì 4 agosto, a circa un anno dalla manifestazione d’interesse inviata dal gruppo San Donato ad Arexpo. Su quei 50mila metri quadrati del sito Expo è in predicato di sorgere il nuovo ospedale Galeazzi. L’edificio si svilupperà verso l’alto, ruberà spazio al cielo e non al suolo. L’idea è quella di un grattacielo tra i 15 e i 18 piani dove possano trovar posto 9mila persone tra pazienti, medici ed infermieri, oltre 500 letti e reparti quali chirurgia generale, neurochirurgia, oncologia, urologia e, come ovvio, ortopedia. Per costruire il nuovo ospedale si stima occorreranno almeno tre anni di cantieri. L’offerta economica è stata inviata ad Arexpo già il 12 maggio scorso e vale 25 milioni di euro.

ls econdo accordo che si conta di chiudere entro la fine di questa settimana è quello, decisamente più scontato, con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) per dare vita allo Human Technopole. Non un contratto preliminare, stavolta. Si tratterà, invece, di un accordo quadro che vedrà l’IIT come firmatario in attesa che la neocostituita Fondazione Human Technopole possa diventare davvero operativa. Per chi non lo ricordasse, lo Human Technopole è il nuovo centro di ricerca sulle tecnologie capaci di migliorare la qualità della vita e di ridurre l’invasività delle cure mediche. Detto altrimenti è la funzione forte e principale del nuovo corso del sito Expo, l’epicentro del «Parco della scienza, del sapere e dell’innovazione». Trentamila i metri quadrati necessari per il nuovo polo della ricerca che avrà in Palazzo Italia la sua sede, impiegherà 1.500 ricercatori e, se le promesse saranno mantenute, beneficerà di 1,5 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. A capeggiare la Fondazione Human Technopole sono i tre ministeri dell’Economia, della Salute e dell’Istruzione. Ne fanno poi parte l’IIT, le tre università pubbliche milanesi (Politecnico, Statale e Bicocca), l’Istituto Superiore di Sanità e il Consiglio Nazionale della Ricerca.

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