Ortopedico arrestato: soldi, viaggi di lusso e riflettori delle tv

L’adolescenza a Seregno, poi gli Usa e il ritorno a Milano

Norberto Confalonieri

Norberto Confalonieri

Milano, 24 marzo 2017 - Sempre il primo ad arrivare in reparto nelle primissime ore della giornata. Uno stachanovista della sala operatoria e delle attività ambulatoriali. Che si vantava di aver condotto oltre 10mila interventi chirurgici in 35 anni di attività professionale alla Clinica Ortopedica dell’Università di Milano e poi negli Istituti clinici di Perfezionamento. Il chirurgo Norberto Confalonieri, però, ora dovrà rendere conto alla magistratura di alcuni di questi interventi.

Quando non era in sala operatoria, Confalonieri era impegnato in convegni, seminari, stage e congressi di aggiornamento, sia in Italia che all’estero. Nato a Seregno nel 1952, dopo gli studi classici al Collegio Ballerini si era laureato in medicina all’Università di Milano conseguendo la specializzazione in ortopedia e traumatologia nel 1981 con il professore Vincenzo Pietrogrande. Prima di intraprendere la carriera ospedaliera ha operato al Dipartimento di Ortopedia del Rusch Presbytterian St. Luke’s Medical Center di Chicago. Poi dagli Stati Uniti è tornato nella sua Lombardia. Dove ha scalato posizioni e si è spesso messo in mostra anche su tv e giornali. Non rifuggiva la luce dei riflettori, anzi.

Il suo “marchio di fabbrica”? Ha sempre creduto nell’ingresso del computer nelle sale operatorie. Tanto che oggi nel Cto di viale Sarca, dove è operativo anche il centro di Insegnamento chirurgico della Società Scientifica Internazionale C.A.O.S International (Computer Aided Orthopaedic Surgery) fortemente voluto proprio da Confalonieri. Eppure, se la Procura vuole vederci chiaro e se verrà avvalorato dai fatti il contenuto choc di alcune intercettazioni telefoniche, Confalonieri ha sbagliato qualche calcolo. Sposato con Donata Pirovano e padre di Claudio ed Eleonora, Norberto Confalonieri vive nella sua città natale dove è molto conosciuto. Rotariano dal 1992, è stato il fondatore del Club di Sesto San Giovanni. Cavaliere per meriti civile dell’Ordine Mauriziano dei Reali Savoia, è stato anche presidente della sede lombarda dell’Associazione Medici Accusati Ingiustamente di Malpractice (Amami). È anche uno dei quattrodici centri al mondo di ricerca per la navigazione computerizzata della protesi del ginocchio. Negli ultimi anni ha portato avanti tecniche di chirurgia ortopedica assistita. Garantiva il posizionamento delle protesi al ginocchio un successo nel 90% dei casi contro una media nazionale del 30%. Numeri ai quali, evidentemente, i pm non credono. Tantomeno i familiari delle presunte vittime delle operazioni.

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