Massacra il vicino di casa con una mattonella, perizia: "Capace di intendere"

Dopo la morte di Milici, l'accusa era stata riformulata da tentato omicidio in omicidio volontario e ora la Procura dovrebbe a breve chiedere il processo con rito immediato

Il luogo dell'aggressione in via della Chiesa Rossa a Milano (Newpress)

Il luogo dell'aggressione in via della Chiesa Rossa a Milano (Newpress)

Milano, 3 gennaio 2018 - "Capace di intendere e di volere" il marocchino Hamdan Hicham, che era seguito dai servizi psicosociali di un ospedale milanese, quando lo scorso 16 agosto ha colpito più volte con una mattonella in testa Salvatore Milici, 62 anni, suo vicino di casa, lasciandolo in fin di vita nel quartiere Stadera, alla periferia sud del capoluogo lombardo. La vittima della brutale aggressione, ricoverata nel reparto di neurochirurgia del Policlinico di Milano, era poi morta cinque giorni dopo. La capacità di intendere e di volere al momento dei fatti del marocchino, 26 anni e arrestato dai carabinieri, è stata accertata da una perizia disposta nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm Luigi Luzi. Dopo la morte di Milici, l'accusa a carico dell' arrestato era stata riformulata da tentato omicidio in omicidio volontario e ora la Procura dovrebbe a breve chiedere il processo con rito immediato.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella mattina Hicham, dopo aver seguito il vicino di casa con cui aveva già avuto delle discussioni in passato, lo aveva raggiunto all'incrocio tra via della Chiesa Rossa e via De Sanctis e lo avev colpito con due pezzi di piastrelle trovati in strada. Subito dopo l'arresto Hicham, che aveva manifestato disturbi psichici ed era seguito dai servizi psicosociali dell'ospedale San Paolo (si era recato, però, ad una visita psichiatrica solo due giorni prima dell'aggressione), aveva cercato di giustificare il suo gesto dicendo: «È da un pò di tempo che mi prendeva in giro» riferendosi alla vittima. L'uomo, poi, assistito dal legale Andrea Prudenzano, si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio davanti al gip Alessandra Clemente.

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