Omicidio viale Boezio: lite per l’affitto, poi il delitto

Il coinquilino ucciso per 400 euro

Il palazzo teatro della tragedia (Newpress)

Il palazzo teatro della tragedia (Newpress)

Milano, 24 settembre 2017 - Le pressioni erano continue. Quotidiane, sostiene l’aggressore. «Devi darmi quei soldi», ripeteva da giorni Fabio Paolo Accorsi. In ballo c’erano i 400 euro di affitto (o subaffitto) del mese di agosto. Soldi che Valentino Calasso non riteneva di dover sborsare, visto che aveva passato quel periodo in vacanza a Taranto con compagna e figlio.

Venerdì sera l’ennesima discussione, che via via si trasforma in un violento litigio. A un certo punto, sono da poco passate le 23, il 26enne arrivato a Milano dalla Puglia per lavorare come allestitore di stand impugna un coltello e colpisce il coinquilino 45enne con una serie di fendenti che lo feriscono di striscio al collo e ben più gravemente al torace e all’addome. Accorsi riesce a fare qualche passo: apre la porta al piano rialzato di viale Boezio 8, stradone in zona Fiera che lambisce il quartiere di CityLife, probabilmente nel tentativo di mettersi in salvo, ma stramazza nell’androne; morirà al Sacco subito dopo il ricovero in pronto soccorso. Calasso lascia cadere la lama e scappa in strada: non vuole fuggire – assicurerà agli inquirenti – solo avvisare la moglie di quello che ha fatto e delle inevitabili conseguenze. Conseguenze che si materializzano verso mezzanotte, quando gli agenti delle Volanti scovano il 25enne a 500 metri di distanza, in via Papa Giovanni XXIII: ha i vestiti sporchi di sangue, non oppone resistenza.

E in Questura crolla davanti al pm Daniela Bartolucci e ai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale, coordinati dalla dirigente Maria Josè Falcicchia: «Sono stato io: l’ho fatto perché continuava a chiedermi quei soldi...». Arrestato per omicidio, Calasso è stato portato nel carcere di San Vittore. Caso chiuso? Non del tutto. Sì, perché gli inquirenti vogliono capire se sia stato solo l’esiguo debito a scatenare il raptus o se invece ci sia qualcos’altro dietro l’assassinio di viale Boezio 8. Nella camera di Accorsi, milanese, sono state rinvenute tre piantine di marijuana, con tanto di impianto di condizionamento. Sia vittima che aggressore avevano precedenti: il 45enne per droga, possesso abusivo di armi, atti persecutori, incendio doloso e rissa; il 26enne per detenzione di stupefacenti e furto. In casa c’era anche un terzo coinquilino, 25 anni, che condivideva la stanza con Calasso e che era in camera al momento del raid: è stato sentito come persona informata dei fatti.

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