Toti: Olimpiadi nel Nord nel 2028. Prove tecniche di Macroregione

Il segretario dice "no" all’ipotesi avanzata dal governatore Roberto Maroni

Maroni e Toti

Maroni e Toti

Milano, 25 settembre 2016 - Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Roma ha deciso di rinunciare alla candidatura alle Olimpiadi del 2024. Un errore? «Comprendo le ragioni del sindaco Raggi. Certo, Roma ha altre emergenze, ma secondo me il sindaco ha fatto perdere una grande occasione alla Capitale. Io avrei fatto una scelta diversa».  Lei ha appena lanciato la proposta di una candidatura del Nord Italia alle Olimpiadi, un asse Milano-Genova-Torino-Venezia per i Giochi. «Per la verità l’idea è venuta al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Lui ha proposto la candidatura di Milano alle Olimpiadi, io penso che si potrebbe creare un asse tra Milano, Genova e Torino con una propaggine a Venezia. Due città industriali e due ex repubbliche marinare, tutte città che rappresentano la nostra storia». Candidatura per le Olimpiadi di quale anno? «Per il 2024 ormai non siamo più in tempo, bisogna ragionare sulla candidatura alle Olimpiadi del 2028. La nostra è una proposta concreta, ne ho già parlato con Maroni, che è pronto a convocare intorno a un tavolo tutte le città e i soggetti coinvolti». Ma tecnicamente è possibile candidature un’area così vasta e con più città coinvolte? «Tecnicamente sarebbe Milano a candidarsi, anche il sindaco Giuseppe Sala, dopo un momento di iniziale perplessità, sembra disponibile a discuterne. Con Milano capofila, però, potrebbe essere l’intero Nord Italia a ospitare le Olimpiadi. L’area del Nord Italia di cui sto parlando è poco più grande di aree metropolitane come Los Angeles o Shanghai. Non solo. Entro il 2028 sarà completamente infrastrutturata: l’alta velocità collegherà Genova e Milano in 50 minuti, già esiste a Torino e ci sarà per Venezia. L’area ha un aeroporto intercontinentale come Malpensa, ma ci sono scali aerei a Genova, Torino e Venezia». Dal punto di vista sportivo come potrebbero dividersi le gare sul territorio? «Per gli sport nautici e acquatici, ad esempio, le gare si svolgerebbero a Genova, che ha spazi e capacità per ospitare simili competizioni, oltre a varie eccellenze in questo campo: pallanuoto, nuoto sincronizzato, vela. Altre gare, invece, potrebbero essere ospitate da Torino, che ha già avuto l’esperienza delle Olimpiadi invernali, e da Venezia, una location unica per i Giochi». Non è troppo complicato mettere d’accordo tutte queste città? Milano e Torino hanno appena litigato sul Salone del Libro... «La palla è in campo, chi vuole “giocare’’ può farlo. Io vorrei che anche Torino fosse della partita. Altrimenti l’asse andrà da Milano a Genova fino a Venezia. I Giochi olimpici sono una grande occasione per promuovere un territorio importante che ha già dimostrato con l’Expo a Milano e le Olimpiadi invernali a Torino di saper vincere le sfide che ha di fronte». La candidatura del Nord Italia alle Olimpiadi è un antipasto di Macroregione del Nord? «La collaborazione tra istituzioni nel Nord va oltre i colori politici. Io, Maroni e Zaia collaboriamo da mesi e abbiamo ottimi rapporti anche con il Piemonte di Sergio Chiamparino. La Macroregione del Nord non è ancora una realtà amministrativa, ma è un obiettivo politico a cui stiamo lavorando tutti insieme». Quando si parla di grandi eventi come le Olimpiadi, c’è chi parla di rischio corruzione. «La legalità deve essere assolutamente garantita. Abbiamo un Codice degli appalti e un’Autorità nazionale anticorruzione che spero funzioni al meglio. Ci vuole vigilanza, correttezza e senso etico. Non si può rinunciare alle opportunità per il rischio che qualcuno ci lucri sopra. Sarebbe come dire che non si deve più andare in macchina perché c’è il rischio di fare un incidente. Io dico no a una visione rinunciataria e demoralizzante dei compiti della politica». A questo punto deve fare il tifo per Los Angeles 2024. Se per quell’edizione dei Giochi vincesse una città europea il sogno delle Olimpiadi nel Nord Italia nel 2028 si allontanerebbe. «Io non voglio tifare né gufare per nessuno. Il nostro territorio ha una grande opportunità davanti, cerchiamo di coglierla». massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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