"O mia bela Madunina", il coro collettivo per le strade di Milano / VIDEO

Da un'idea di Club Haus 80's, il video della celebre canzone di Giovanni D'Anzi intonato da cittadini e stranieri, di ogni età e professione. Compreso Dj Albertino

Dj ALbertino in un frame della canzone

Dj ALbertino in un frame della canzone

Milano, 6 dicembre 2016 – C’è dj Albertino e ci sono turisti e modelle di passaggio all’ombra del Duomo. C’è il panettiere sotto casa e l’edicolante, il padrone di cane e il fruttivendolo, il macellaio e il castagnatt, la laureata e la sciura in tram. In tram come sui Navigli, sotto la Galleria Vittorio Emanuele o in piazza Fontana, tutti intenti a cantare, in 2 minuti e mezzo di girato quell’inno immortale della milanesità che è “Oh mia bela Madunina”; la canzone scritta da Giovanni D’Anzi nel 1934. Un video nel quale artisti, lavoratori, viaggiatori, studenti milanesi e non (più un cane) si alternano in un montaggio serrato che segue il ritmo delle strofe. A inventarselo è stato lo staff di Club Haus 80’s, lo spazio di via Valtellina 21 che ogni settimana organizza serate disco in stile anni ’80, ma non solo, e iniziative di intrattenimento.

“La nostra idea era di coinvolgere la città – spiega il direttore artistico, Lorenzo Fassi – far vivere ai cittadini come ai non milanesi lo spirito della canzone e di Milano”. Nel video finale si contano 36 cantanti, “ma nel girato erano molti di più”, spiega Fassi. Tra questi fa capolino anche dj Albertino, “che una volta all’anno fa serata da noi” si è prestato per l’occasione. All’origine dell'operazione, la prossima serata del Club, questo venerdì dalle 23.30, intitolata proprio “O mia bela Madunina”. “In occasione delle celebrazioni per il Santo Patrono meneghino abbiamo deciso di dedicare la serata del ponte, per i milanesi di S. Ambrogio per tutti gli altri dell'Immacolata, proprio alla canzone che più rappresenta la città e quindi alla musica italiana non solo popolare ma anche quella da cantare a squarciagola, anzi di più urlare fino a perdere il fiato... per una notte ancora”, si legge sul gruppo Facebook del locale.

Anche sulle note di Giovanni D’Anzi, quindi, si può ballare. “Una volta al mese dedichiamo una serata alla musica italiana. Vista la coincidenza con il ponte, è venuto spontaneo l’accostamento”, conclude Fassi. Spontaneo anche per il coro a più voci improvvisato sulla strada. Per i milanesi come per gli stranieri di passaggio. Perché in fondo, a chiunque venga “senza paura, num ve songaremm la man. Tucc el mond a l’è paes e semm d’accord, ma Milan l’è on gran Milan!”.

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