Lo strano caso del Natale a 20 gradi: luci, balocchi, controfigure di Santa Claus

È solo ottobre e i bambini già chiedono regali: "Papi, facciamo la letterina?"

Natale a tavola

Natale a tavola

Milano, 27 ottobre 2017 - «È già qui, è già qui, è già Natale», per cantarla alla Biagio Antonacci, e il ritornello sembra risuonare come un mantra in una Milano che, nonostante i 20 gradi, è già entrata nel clima. Non sono ancora arrivati Ognissanti e l’arancione delle zucche ha già virato verso il rosso Santa Claus. Rosso acceso negli ipermercati, rosso più soft in centro, dove i «babbi» si fan più rari, gli alberi meno sfacciati, ma sciarpe e cappelli sono lì, pronti ad accogliere la festa con la giusta tonalità. Due mesi prima. Milanofiori è pronto, il Centro Sarca corre. In galleria due cartelloni danno la prima dritta: «Natale da tutto il mondo», «Natale Stock». Nel supermercato il primo incontro sotto il cartello «convenienza» è con le palline dell’albero di Natale; solo dopo venti passi spuntano i crisantemi. Giri a destra e trovi prima un reparto «Christmas», in allestimento ma già bello ricco, poi l’angolo dei mostri e delle streghe.

«È già Natale?», chiediamo a un commesso di corsa: «Certo, la gente è pronta. Si stanno portando avanti con le spese. Venga a dare un’occhiata anche lei...». Come rispondere quindi a quel bimbo biondino che tira il babbo per la giacchetta: «Papi, allora stasera facciamo la letterina?».

Hai voglia di letterine, fanciullo, ora di Natale ti esce un romanzo. Sotto l’ombra della Madonnina, lungo le strade del centro, oltre al rosso dei berretti c’è chi osa di più, con paillette nere Capodanno. Nel paradiso dei balocchi della Disney, di Halloween non vi è traccia, si entra nel regno delle favole. E la favola delle favole è il Natale: Mickey Mouse ha già il cappellino, ci sono i calendari dell’Avvento, vestiti da Babbo Natale in miniatura per i neonati, pantofole con le corna da renna. I bimbi incantati strabuzzano gli occhi: «Nonna, li prendiamo?».

«Sembra già Natale, sì – commenta una mamma – e colpisce. Però a casa mia restiamo fedeli alla tradizione, via alle compere solo dal primo dicembre». Escono dal negozio con i gadget natalizi tanti turisti stranieri: non hanno perso tempo, qualcuno in verità confessa di aver già preparato i pacchetti durante i saldi estivi. In Porta Ticinese c’è chi inizia pure a illuminarlo questo Natale in anticipo, mentre le pasticcerie lo prendono per la gola. Ormai il panettone ha fatto capolino sotto l’ombrellone: perché godersi il dolce natalizio per eccellenza solo a Natale?

In corso  Garibaldi torna il Temporary Shop di «Panettone Day» mentre sui gruppi social amministrati da mamme milanesi il tema “pranzo di Natale” inizia a tener banco: «Quest’anno voglio stupire i miei suoceri. Consigli per qualche ricetta?». Sciura, un consiglio solo, la faraona non la compri ora. Ultimo capitolo di questo Natale “non proprio alle porte” è dedicato alle offerte di lavoro, che crescono, anche se a questo punto forse sono in ritardo. Urgentissima la selezione di controfigure per Babbo Natale. Requisiti? «Over 50, aspetto fisico verosimile al personaggio, corporatura robusta, capelli e barba bianchi, occhi chiari, predisposizione al contatto con il pubblico e con i bambini». Tanta pazienza e ovviamente «disponibilità nel periodo natalizio». Riattualizzando un milanesissmo Pozzetto col dolce natalizio in mano, il lavoro è come il Natale, quando arriva arriva.

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