Patto movida sicura senza i ghisa. La Rozza: adesso pensateci voi

Protocollo firmato da gestori dei locali e forze dell'ordine in Prefettura

Un'intesa nazionale dopo la morte del 16enne al Cocoricò di Riccione

Un'intesa nazionale dopo la morte del 16enne al Cocoricò di Riccione

Milano, 23 novemrbe 2017 - Un patto tra i manager del divertimento notturno e le forze dell’ordine per rendere più sicura la movida milanese. Con coda polemica, perché all’affollato tavolo della Prefettura dove ieri mattina i rappresentanti di tredici associazioni, tra titolari di locali da ballo e servizi di vigilanza che ci lavorano, c’erano la Polizia di Stato, c’erano i Carabinieri e c’era la Guardia di finanza, ma non era prevista la firma della Polizia locale, che pure ha un suo ruolo nei controlli sulla movida notturna.

Il protocollo  è conseguenza di un accordo quadro per la sicurezza nelle discoteche stretto al Viminale tra l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano e i rappresentanti nazionali delle categorie nel giugno 2016, al grido «Mai più un altro Cocoricò»: l’estate prima un 16enne era stato ucciso dall’ecstasy collassando sulla pista della leggendaria discoteca romagnola, e il questore di Rimini l’aveva chiusa per quattro mesi. L’intesa prevede un’attuazione territoriale, con la firma di protocolli tra i prefetti, le forze dell’ordine e le associazioni locali di gestori. Così è stato ieri mattina a Palazzo Diotti. Lo scopo della collaborazione con manager e security della movida, ha spiegato il prefetto Luciana Lamorgese, è rendere «più sicuri e sani» i «luoghi di divertimento» che catalizzano la vita notturna dei milanesi. I gestori potranno segnalare criticità e chiedere l’intervento preventivo delle forze dell’ordine, e anche far valere una norma (articolo 187) del testo unico di pubblica sicurezza per impedire a una persona di entrare in discoteca con un «legittimo motivo, perché ad esempio può causare problemi di ordine pubblico», spiega il prefetto, «contenta» d’aver chiuso il protocollo prima delle vacanze di Natale, quando i locali saranno più affollati. Hanno firmato, con lei e i rappresentanti di gestori e vigilantes, il questore Marcello Cardona, il vicecomandante dei Carabinieri Loris Baldassarre e il comandante provinciale della Gdf Paolo Kalenda.

Ol convitato di pietra, la Polizia locale, s’è fatto sentire in serata, con una riflessione dell’assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza ai microfoni di Radio Lombardia. Interpellata proprio sul protocollo, l’assessore ha detto: «Ringrazio prefetto e questore che, con la sottoscrizione di questo accordo, hanno chiarito che gli assembramenti all’esterno di discoteche o pubblici esercizi sono questioni di ordine pubblico, e quindi spettano a Carabinieri e Polizia di Stato». Come dire: adesso pensateci voi. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro