Sesto San Giovanni, stop alla moschea più grande d'Italia

La decisione del Consiglio comunale di Sesto San Giovanni: gravi e ripetuti inadempimenti da parte del Centro Culturale Islamico

Il progetto prevedeva la costruzione di una moschea da 2.450 metri quadrati

Il progetto prevedeva la costruzione di una moschea da 2.450 metri quadrati

Sesto San Giovanni (Milano), 10 ottobre 2017 - Il Consiglio comunale di Sesto San Giovanni (Milano) ha approvato con i soli voti contrari del Pd, la decadenza della concessione del diritto di superficie sull' area di via Luini per la realizzazione di quella che era stata ribattezzata "la più grande moschea del Nord Italia".

"In questo provvedimento - si legge nella nota - l'amministrazione comunale ha preso atto di una serie di gravi e ripetuti inadempimenti da parte del Centro Culturale Islamico rispetto agli impegni previsti nelle convenzioni del 2013 e del 2015 (mancato pagamento della somma di 320.000 euro - dei quali, 20.000 euro a saldo del diritto di superficie, 250.000 euro quale contributo per le opere aggiuntive e 50.000 euro per la monetizzazione dei parcheggi; mancato completamento della procedura di bonifica; mancato avvio della fase di realizzazione della struttura 'Centro Culturale Islamico' il cui inizio lavori - in base al cronoprogramma - doveva avere corso a partire dal mese di settembre 2016) e del mancato rispetto della diffida ad adempiere inviata a luglio".

"Esprimo soddisfazione - spiega il sindaco Roberto Di Stefano - per il voto del consiglio che ha portato alla risoluzione della convenzione. Desidero ringraziare la maggioranza che mi sostiene per la condivisione della delibera, pur nella differenza delle sensibilità sul tema". "E' un momento importante - aggiunge il sindaco Di Stefano - che archivia definitivamente il progetto di costruzione della più grande moschea del Nord Italia. I gravi inadempimenti del centro islamico locale non si potevano più nascondere. Il dialogo con la comunità islamica resta aperto e intendiamo nelle prossime settimane portare avanti un tavolo interreligioso con tutte le realtà religiose del territorio". 

 

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