Morto Bernardo Caprotti, l’Ambrogino o una strada per il fondatore di Esselunga

L’imprenditore nel 2011 rifiutò la benemerenza

Bernardo Caprotti (Alive)

Bernardo Caprotti (Alive)

Milano, 2 ottobre 2016 - La persona era schiva e riservata in vita e mette un po’ in difficoltà i suoi sostenitori anche da morto. Sì, perché dopo il decesso di Bernardo Caprotti la politica milanese si è subito ingegnata sul modo in cui ricordare degnamente il patron di Esselunga. Il parlamentare di Area popolare Maurizio Bernardo, in mattinata, propone di «assegnare a Caprotti l’Ambrogino d’oro alla memoria». Sì, la civica benemerenza che il Comune ogni anno il 7 dicembre, nel giorno di Sant’Ambrogio, assegna ai grandi milanesi, vivi o morti che siano.

Caprotti, in vita, aveva concorso un paio di volte all’Ambrogino d’oro, prima nel 2007, proposto dalla Lega di Matteo Salvini, poi nel 2011, candidato dal Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi. Peccato che l’11 ottobre 2011, senza troppi giri di parole com’era nel suo stile, Caprotti vergò una nota in cui ringraziava chi lo candidava all’Ambrogino, ma in cui aggiungeva «no, grazie» al massimo riconoscimento meneghino dettando la seguente motivazione: «Non è sua abitudine accettare questo tipo di riconoscimenti». Capito il tipo? Salvini, interpellato dal Giorno sull’Ambrogino, ricorda bene le parole dell’imprenditore lombardo: «Sì, perché sono stato io il primo a candidarlo all’Ambrogino, lo incontrai per parlargliene ma mi disse subito che non ci teneva. Era una persona splendida e un grande imprenditore, ma era schivo. Assegnargli un Ambrogino alla memoria? No, sarebbe irrispettoso nei confronti della memoria di Caprotti». Il capogruppo di FI Gianluca Comazzi è più possibilista: «Ma prima bisognerebbe parlarne con la moglie. Altrimenti potremmo dedicargli una via o una piazza». Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, invece, propone «l’iscrizione di Caprotti al Famedio», il Pantheon dei grandi milanesi.

Ambrogino, strada o Famedio? Che ne pensa Giuseppe Sala? Il sindaco, anche alla luce della polemica tra l’assessore Lorenzo Lipparini e il Consiglio comunale sulle candidature on line per le Civiche benemerenze, prende tempo: «L’Ambrogino alla memoria per Caprotti? Adesso ci ragioniamo. Proprio perché è una materia che voglio lasciare totalmente al Consiglio né parleremo con il Consiglio». Il sindaco, infine, difende Lipparini: « L’assessore ha fatto questa operazione con un intento di servizio nei confronti del Consiglio comunale, non ci vedo un grande problema. Per me va bene così».

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