Il 60% dei migranti è irregolare: spariti in 239 dopo la richiesta d’asilo

Dall’inizio dell’anno a Milano sono stati esaminati 5.458 casi

Migranti

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Milano, 25 ottobre 2016 - In sei casi su dieci le richieste di asilo dei migranti vengono bocciate oppure si perdono le loro tracce di chi ha avanzato la domanda. In totale viene accolto il 39% delle richieste. Sono i dati della commissione di Milano sugli esiti delle richieste d’asilo, secondo i numeri forniti dal ministero dell’Interno. Nel capoluogo lombardo, dall’inizio dell’anno al 7 ottobre, sono state esaminate 5.458 richieste. Alla fine il pacchetto di quelle accolte comprende: 413 rifugiati (8%), 898 casi di protezione sussidiaria (16%) e 840 di umanitaria (15%). In totale, dunque, il 39% delle richieste è stato valutato positivamente con diversi gradi di accoglienza. I rigetti sono stati però la maggioranza: 3.066 (57%). A questi vanno aggiunti 239 irreperibili (4%), ossia quelli che dopo aver fatto richiesta di asilo sono scomparsi nel nulla.

Milano è comunque in linea con il trend nazionale che vede i dinieghi più gli irreperibili al 61-62% delle richieste. Il dato preoccupante sulla città, sottolineano dalla Regione, riguarda però la presenza di centinaia di persone che non fanno richiesta d’asilo e che quindi non rientrano nella statistica. Nel capoluogo la situazione è al limite. Attualmente sono ospitati 3.800 profughi, con l’hub Sammartini strapieno. A novembre, in via provvisoria, per i richiedenti asilo dovrebbero spalancarsi anche le porte della Caserma Montello. Dalla Regione l’assessore lombardo alla Sicurezza e protezione civile, Simona Bordonali (Lega Nord), commenta così i dati sulle richieste di asilo: "Sono agghiaccianti e testimoniano come il governo Renzi sia entrato in un vortice da cui non riesce più a uscire. I risultati della commissione di Milano ci dicono che 6 richiedenti asilo su 10 sono clandestini e non hanno diritto ad alcuna forma di protezione internazionale".

E tra questi "figurano anche 239 fantasmi che hanno fatto richiesta d’asilo e poi sono spariti nel nulla". Inoltre, attacca l’assessore, a questi numeri "vanno aggiunte le centinaia di clandestini che bivaccano in Stazione Centrale e che non hanno nemmeno fatto richiesta di asilo politico. Sarebbe interessante sapere quanti di questi individui sono stati rimpatriati, ma temo che la risposta sia peggiore del dubbio". Il governo "deve intervenire e procedere al rimpatrio di tutti coloro che non hanno diritto a rimanere". Infatti "la retorica dell’accoglienza incondizionata ha portato, come la Regione dice da tempo, a mantenere per anni persone che non ne hanno diritto spendendo inutilmente 4 miliardi di euro all’anno. La soluzione è quella già applicata in altri Paesi, dove le richieste d’asilo vengono analizzate solo se presentate da persone che arrivano da Stati in guerra, mentre le altre persone vengono respinte alla frontiera".

I direttori della Caritas lombarda, intanto, hanno presentato un documento in si cui chiede di superare la distinzione tra potenziali rifugiati e non rifugiati; introdurre accanto al permesso di soggiorno per ragioni politiche anche un permesso di soggiorno di un anno per ragioni umanitarie; restringere gli ambiti di applicazione del rimpatrio e trasformare il sistema di accoglienza da «straordinario» in permanete. Auspicato anche il superamento della Bossi-Fini e attenzione alle condizioni dei migranti non adulti.

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