Meningite, 11 casi nel 2017 in Lombardia. "Nessun allarme, ma vaccinate gli adolescenti"

La conferma arriva dall'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, in occasione del tavolo convocato a Palazzo Pirelli sull'andamento della malattia

Vaccinazioni(Foto di archivio)

Vaccinazioni(Foto di archivio)

Milano, 21 febbraio 2017 -​ Nuovo caso di meningite, oggi, nel Bresciano. E così, si sale a undici, dall'inizio dell'anno, in Lombardia. Ma dalla Regione dicono che "non c'è nessuna preoccupazione". "Ho convocato una riunione con i massimi esperti per avere un quadro preciso e ho avuto la conferma che siamo nell'ambito del fisiologico, addirittura sotto le medie europee", ha confermato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, in occasione del tavolo convocato oggi a Palazzo Pirelli sull'andamento della malattia. Un trend stabile quello dei casi di meningite sul territorio dall'inizio dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2016: 11 casi nel 2017 (solo 2 mortali) proprio nel picco stagionale, che si verifica sempre tra gennaio e febbraio. Divisi per fasce di eta' si tratta di 2 in bambini con meno di un anno , 1 nella fascia 10-14, 2 nella fascia 15-24 (compreso il caso di oggi a Brescia), 5 nella fascia 25-64 e 1 con piu' di 64 anni.

"Non siamo in emergenza, ma bisogna vaccinare gli adolescenti" ha ribadito Gianvincenzo Zuccotti, primario di pediatria dell'ospedale Buzzi. Per la maggior parte dei casi quest'anno si tratta di infezioni da meningococco C (il 56%, contro il 33% del B) per cui in Lombardia la vaccinazione e' gratuita fino a 18 anni. Più costosa la prevenzione del tipo B, per cui invece e' previsto il "copagamento" delle dosi - circa 140 euro per due richiami - e la gratuita' per tutti i nuovi nati nel 2017. Altro provvedimento in arrivo per gli adolescenti - i piu' colpiti dal batterio - e' la precedenza nelle liste d'attesa, che vale anche per i malati cronici e a rischio. Dall'inizio dell'anno sono già 69mila le prenotazioni per fare il vaccino, concentrate nelle Asst (ex Asl) di Milano, Brescia e Varese. "Se tutti i bambini si vaccineranno e rispetteranno il calendario nei prossimi anni si vedranno i risultati" ha detto Carlo Signorelli, docente di sanita' pubblica e membro della commissione tecnica regionale. "La malattia non puo' essere debellata, ma si puo' agire in modo significativo, riducendo la volontarieta' del vaccino nelle fasce critiche" ha concluso Giovanni Daverio, direttore generale della Sanita' lombarda.

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