Milano, a lezione col maestro Maurizio Pollini. E gli asili danno il là

Tutto esaurito per l’anteprima riservata agli studenti di musica che in città continuano a crescere

Maurizio Pollini alla Scala di Milano tiene una lezione agli studenti (Newpress)

Maurizio Pollini alla Scala di Milano tiene una lezione agli studenti (Newpress)

Milano, 24 febbraio 2018 - 

«Un'esperienza unica: il maestro Pollini ci insegna musica». Così 150 studenti delle scuole musicali milanese si sono messi in fila, ieri sera, alle porte del tempio della musica. La Scala sorride, ancora una volta, al popolo degli under 30, che a Milano sta crescendo. «Portare una nuova generazione in teatro è la cosa più bella che possiamo fare. Così possiamo sopravvivere», aveva sottolineato il sovrintendente Alexander Pereira anche in occasione della «Primina», ricordando che il pubblico sotto i 25 anni è cresciuto del 20% e rinnovando la promessa, con anteprime sfiziose, tutte per loro. Che rispondono all’invito, che sono disposti a mettersi in coda all’alba per un biglietto. Sguardi rapiti, penna in mano per cristallizzare sulla pagina appunti e frasi di Maurizio Pollini che ha dedicato loro una lezione prima del recital di lunedì, partendo dall’ Arabeske in C major di Robert Schumann.

«Un'opera che amo molto e che vorrei che il pubblico riscoprisse. È un pezzo misterioso, di grande intensità, che rivela la sua capacità di manipolare e variare, incisi molto semplici», ha confidato ai giovani il maestro, conversando con loro per poi guidarli col piano. Fra i “banchi” c’è chi ha lasciato la Cina per studiare pianoforte in Conservatorio, chi si è appena iscritto a solfeggio alla Civica Scuola di musica Claudio Abbado, ma anche chi si sta per laureare in Fisica e alle note non rinuncia. I ragazzi riscoprono La Scala e la musica classica. Nascono nuovi indirizzi musicali anche nella scuola dell’obbligo e le domande superano di gran lunga l’offerta.

I due licei milanesi a indirizzo musicale quest’anno hanno ricevuto 132 domande di iscrizioni; 22 le scuole medie che hanno una sezione ad hoc e una selezione all’ingresso: i posti sono contati, si passa da test orientativo-attitudinali già a 9 anni. Può entrare anche chi non ha mai preso in mano uno strumento, si valuta la predisposizione e, soprattutto, la motivazione. La sperimentazione musicale è forte alla scuola di via Vivaio, a tempo pieno, dove si sono presentati più di 500 per 70 posti, ma anche alla “Quintino Di Vona” e alla Scuola secondaria ad orientamento musicale Rinascita. L’istituto omnicomprensivo musicale Statale via Corridoni gioca d’anticipo e parte dalle elementari come l’Ilaria Alpi. E ci sono dieci scuole materne che “danno il la”: la sperimentazione è portata avanti dal Comune con l’associazione “Diamo il la”, senza scopo di lucro. Hanno cominciato in quattro e ogni anno l’elenco cresce: Porta Nuova, Palermo, Osimo, Barabini, Brunacci, Barilli, Pescarenico, Quadrio, Pastrengo. Ogni scuola è stata dotata di materiale elettronico, musicale e didattico. Sono stati allestiti angoli ad hoc. La domanda di musica è cresciuta in questi anni e supera ancora l’offerta. Anche i professori in lista d’attesa abbondano: la «Buona scuola» ne ha arruolati più delle cattedre a disposizione.

In crescita - senza numero chiuso per ora - anche i corsi di educazione musicale per bambini dai 5 agli 8 anni della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che, complessivamente, conta oggi 1.430 iscritti, dai piccini agli over 65. Esame di ammissione e colloquio orientativo a settembre per gli istituti di Musica Antica, Classica, Ricerca Musicale; spazio anche agli amatori con iI Civici Cori, i Civici Corsi di Jazz e i Cem, Centri di Educazione musicale. Milano vuol tornare a essere la capitale della musica: col suo belcanto attira studenti dall’estero, soprattutto da Cina e Sudamerica, e guarda a tutte le età.

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