Maturità 2017: economia e cucina, un piatto servito freddo

Spauracchio quizzone al Porta: futuri chef e sommelier spulciano appunti ma qualcuno ha già il lavoro

Un gruppo di studentesse

Un gruppo di studentesse

Milano, 27 giugno 2017 - La campanella suona alle 8.30 ma alle 7 in punto gli studenti dell’istituto alberghiero Carlo Porta iniziano a radunarsi ai cancelli. «Per trovare parcheggio», sorride qualcuno per non ammettere la dura verità: «Siamo qui per l’ultimo ripassone, la terza prova è quella più dura». Non si cimenteranno ai fornelli come i colleghi del Vespucci, alle prese ieri mattina con 150 ingredienti; in via Uruguay le cucine si sono chiuse con la fine della scuola. «Quizzone» anche per loro: matematica, inglese – la materia che li preoccupa di più – economia e cucina. I pronostici, calcolati in base ai commissari interni ed esterni, si sono avverati.

Due ore di tempo per consegnare il "piatto". «Se esce storia inizio a piangere – confessa un futuro cuoco prima della prova – troppa roba da sapere». Il giallo della mattinata però è uno: qual è la resa del carciofo? Partono le scommesse: 72% punta alto qualcuno mentre una compagna controlla rapidamente su Google: 54%. Peccato che i telefonini non possano varcare la soglia. Stringono fra le mani sino all’ultimo gli appunti e, molti di loro, anche un contratto di lavoro: c’è chi è già sommelier, chi lavora per chef milanesi di fama, chi dopo la meritata vacanza andrà a fare il panettiere. «È un vero peccato che non possiamo cucinare anche oggi – si sfogano -. Ci rifaremo all’orale», quando cercheranno di prendere anche i commissari per la gola visto che potranno portare un loro piatto da casa, collegato al tema della tesina: muffin con farina di canapa, tortini al cioccolato fondente o pane a lievitazione naturale. I colleghi di sala dovranno invece mostrarsi preparati nell’esame visivo del vino, nel caffè e nel servizio. Il temuto carciofo alla fine non è entrato in terza prova, come pure «l’incubo Ruffini» che avevano cercato di esorcizzare ai cancelli: «A noi hanno chiesto le caratteristiche da tener presente per l’elaborazione del menu, il punto di riordino e le opzioni di monitoraggio per la consegna delle derrate alimentari fresche», spiega Mattia Sperindeo.

Hanno dovuto scrivere di diete vegane e vegetariane in inglese, spiegare le caratteristiche del contratto di catering e affrontare in matematica la derivata di una funzione. Scuola che vai, materie e domande che trovi: la terza prova – che è ormai alle battute finali visto che il Miur la sostituirà, sembra a partire dal 2019, con nuove formule - è a discrezione delle commissioni. Inglese, matematica, diritto ed educazione fisica all’Istituto Schiaparelli di via Settembrini, per i futuri ragionieri dell’indirizzo sportivo. I primi studenti escono a mezzogiorno: avevano tre ore di prove, ne hanno impiegate due. Anche i vicini di casa dell’Istituto Gonzaga – liceo classico, scientifico, liceo europeo linguistico e giuridico-economico, sono riusciti a consegnare tutto mezz’ora prima del suono della campanella: «Durante le simulazioni d’esame ci hanno sempre dato due ore e mezza di tempo, la commissione ha deciso di darcene tre, ma eravamo allenati», dicono soddisfatti, guardando l’orologio. Allo Scientifico sono stati estratti inglese, fisica, arte e storia – per molti il capitolo più «complicato» - che li ha fati viaggiare dal comunismo di Lenin e Stalin all’impresa di Fiume sino alla guerra civile americana. Matematica, francese, storia e diritto per gli studenti del Liceo europeo giuridico. Il peggio ormai è alle spalle, sorridono i più, mentre si avvicina per tutti il colloquio orale e, per chi punta al doppio diploma italo-francese, anche una quarta prova scritta, in agenda per domani.

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