Colf trovata morta, parla un'amica: "Mariana, chi ti ha fatto questo?"

Parla dalla Romania un’amica della colf: una ragazza piena di vita

Mariana Odica, 35 anni (Newpress)

Mariana Odica, 35 anni (Newpress)

Milano, 13 luglio 2017 - "Vogliamo sapere cos’è successo e chi ha fatto questo: lei da sola non lo avrebbe fatto". Petronela è ancora sotto choc: "L’altra sera mi ha scritto una mia amica: “Sai qualcosa di Mariana?” “No, perché?" le ho risposto io. "Perché è morta” mi ha scritto lei". Così ieri pomeriggio la ragazza romena ha postato su Facebook una foto di loro due insieme sorridenti: «Ora sei diventata un angelo», il commento. Petro, così la chiamava la colf 35enne trovata in una pozza di sangue in viale Coni Zugna 65, ha deciso di raccontare al Giorno chi era Mariana Odica. Un racconto che forse può aiutare a capire qualcosa in più sulla vita della domestica, della quale si sa ancora pochissimo. "Nell’ultimo periodo era un po’ giù – ci spiega la donna che vive a Tulcea, città d’origine di Mariana – non sapeva cosa fare: voleva finire la scuola, faceva il serale, era una persona piena di vita".

Sui banchi è nata l’amicizia: "La sera andavamo a casa insieme, parlavamo, scherzavamo". Poi la decisione: "Alla fine è andata in Italia, dicendo ai professori che voleva fare prima possibile gli esami". Petro non fornisce date precise, ma è possibile che si riferisca a tre anni fa, quando Mariana, come riferito da una ragazza che l’ha incontrata in quel periodo, si occupava come baby sitter di un bambino in zona Lambrate dopo alcune esperienze lavorative a Napoli e in provincia di Como. In ogni caso, prosegue Petronela, Mariana è subito rientrata in patria, lasciando tutti stupefatti: "Siamo riuscite a parlare, sembrava triste: ha acceso una sigaretta e mi ha raccontato che aveva trovato lavoro in un ristorante, ma non si trovava bene perché non era riuscita a trovare una casa". E arriviamo ai giorni nostri: "Abbiamo finito la scuola, sembrava tutto a posto. Un mese fa, l’ho incontrata sotto casa mia e le ho chiesto se avesse intenzione di andare via di nuovo. Mi ha risposto: “Non so cosa fare”. Da quel momento, non ho saputo più niente di lei". Fino al 5 luglio, quattro giorni prima della morte: "Le ho scritto su Messenger “Ciao pazza, come va?” Lei mi ha risposto solo “Ciao Petro”. Mi sono accorta che qualcosa non andava bene, perché di solito noi scherzavamo via messaggio, e anche al telefono. Poi non le ho più scritto...". Fino a quella domanda: "Sai qualcosa di Mariana? Mariana è morta. Un incubo per Petronela: Ditemi cos’è successo".

(ha collaborato Giulia Bonezzi)

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro