Marco Masini: "Io, così disallineato fra storia e futuro"/ VIDEO

Il cantante in visita alla redazione de Il Giorno: Sanremo, il tour e la tappa al LinearCiak

Marco Masini

Marco Masini

Milano, 12 aprile 2017 - Disallineato, «perché non bisogna essere schiavi della propria storia». Marco Masini racconta nella redazione de “Il Giorno” gli ultimi mesi, da Sanremo al tour che parte il 30 aprile e arriva il 7 maggio al Linear Ciak di Milano, con “Spostato di un secondo”, il nuovo notevole album di inediti prodotto con Diego Calvetti. Poi, siccome ci conosciamo da una vita, il discorso parte disciplinatamente da un inizio, Giancarlo Bigazzi, 28 anni fa. Quando Marco, pianista, cantante ed autore del giro fiorentino, incontra il papà di tanti artisti e successi del pop italiano.

Marco Masini e Marco Mangiarotti
Marco Masini e Marco Mangiarotti

Anche nei testi «che partono dall’autobiografia per parlare delle storie degli altri. Quel che è successo e quel che poteva succedere, il rileggere la propria vita con una consapevolezza raggiunta, senza nostalgia. Senza pensare che così impari a non sbagliare, perchè la vita si ripropone sempre in maniera diversa. Quello che io chiamo il senso dell’anticipo». Diversamente cantautorale, come suggeriscono il nuovo singolo “Tu non esisti” e “Nel tempo in cui sono tenuto a restare”. Per il tour ha «riascoltato gli anni ’90, tenendo fermi armonia, melodia e testo, ma colorati di elettro pop». Ancora su Sanremo, rivela «che alla cena di Capodanno con Carlo Conti, dopo qualche ascolto, gli dissi: attento a Gabbani». Mette in fila i colleghi più influencer: «Il più grande comunicatore, il primo che mi viene in mente è Lucio Battisti, confesso di essere stato un mezzo sorcino, mi piace Renato Zero, di ritenere Claudio Baglioni il più grande cantante melodico, Lucio Dalla il più grande in assoluto». Ricorda che la cover di “Signor Tenente” è stata «una sfida e un tributo al genio di Giorgio Faletti, attore, cantautore, scrittore e pittore». Marco Masini sarà il 20 maggio al Palabanco di Brescia. Nel frattempo, lui che vive all’Impruneta, la porta del Chianti, pensa «di trovare un punto d’appoggio a Milano, voglio vivere l’energia di questa città».

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