Via Gluck, alleanza per salvare il museo dei manifesti del cinema

Incontro tra associazioni e assessori: «Lavoreremo insieme»

Il gestore Giampiero Lessio  e un manifesto di Celentano

Il gestore Giampiero Lessio e un manifesto di Celentano

Milano, 6 febbraio 2017 - «Proviamo ad accompagnarli, c’è l’impegno del Comune ad aiutarli». Gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) hanno incontrato venerdì i rappresentanti delle associazioni in cerca di una nuova casa per il Museo del Manifesto cinematografico di via Gluck 45 che dovrà lasciare la sede originaria «perché la proprietà dell’immobile ha comunicato la sua intenzione di partire a febbraio coi lavori di trasformazione dell’edificio». Il tempo stringe, l’obiettivo è trovare uno spazio per gli oltre 150mila manifesti, locandine e fotobuste, bozzetti originali e oltre 60mila foto. La petizione lanciata su Change.org per salvare il museo, intanto, ha raccolto quasi 3.800 sostenitori. E venerdì c’è stato l’incontro tra assessori e associazioni (in prima linea Amici della Martesana-Greco, Atelier Gluck, 4 Tunnel, Fas e altre realtà): sul tavolo i desideri, le difficoltà e le proposte. Due, le ipotesi: la prima è concentrarsi sull’edificio che ospitava gli uffici dell’ex mercato del pesce di via Sammartini, di proprietà comunale. Sui due piani potrebbe trovare posto il museo, affiancato da attività socio-culturali. Un’idea che si era già affacciata nei mesi scorsi, ora le realtà di quartiere stanno pensando a una raccolta fondi e alla ricerca di sponsor.

La seconda possibilità, ancora da verificare, potrebbe essere quella di dare nuova linfa a uno dei piani - vuoti - dell’edificio di via Sammartini (sede di Milano Ristorazione). In fase di restyling, in epoca Moratti era stata prevista la creazione di un “salone del gusto”, di fatto mai nato. «È stato un bell’incontro. Adesso – sottolinea Del Corno – è ancora un po’ presto per imbastire un percorso amministrativo. La salita la faremo insieme ma saranno le associazioni a dover pedalare». Ci sono precise normative da seguire e si potrà capire che strada percorrere una volta che si avranno tutti gli elementi a disposizione. Marco Balsamo e Pippo Amato, di Amici della Martesana-Greco, sono ottimisti: «Esprimiamo fiducia nell’amministrazione che sta già operando per trovare gli strumenti più adeguati».

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