"Sono arrabbiato con la maestra". I racconti dei bimbi maltrattati

Il pm sostiene che l'insegnante avrebbe umiliato i piccoli allievi dal 2009 al 2016

Immagine ripresa dalle telecamere dell'aula in cui insegnava la maestra

Immagine ripresa dalle telecamere dell'aula in cui insegnava la maestra

Milano, 21 ottobre 2016 - Dal 2009 al 2016. Almeno per sette anni, stando a quanto sostiene il pm Cristina Roveda nella richiesta di rinvio a giudizio, la maestra avrebbe maltrattato i bambini di una scuola primaria della periferia ovest di Milano. Comportamenti prolungati nel tempo. Non atteggiamenti estemporanei magari legati a periodi di nervosismo o di difficoltà personali.

A favore di questa tesi depone pure il racconto della mamma di un ragazzo allievo per tutti i cinque anni di elementari della docente sotto accusa e oggi in seconda media. "Che ricordo ha della maestra il minore?", chiede l’avvocato Manola Murdolo, legale delle parti offese, in sede di acquisizione di sommarie informazioni. Risposta: "Pessimo: la considera una persona mostruosa, e quando ha momenti di rabbia nei miei confronti mi rinfaccia di non averlo protetto e di non essermi accorta delle brutalità che subiva". Cioè "urla violente, scappellotti, lanci di materiale scolastico fuori dalla finestra e in pattumeria". Esattamente le stesse angherie riferite dai bimbi più piccoli ai poliziotti della IV Sezione della Squadra mobile che hanno indagato sulla vicenda.

"A distanza di due anni dal termine delle elementari – prosegue la mamma – lui ha tantissima rabbia nei confronti di questa maestra nonché nei miei per non aver fatto nulla: mi sono accorta che questa signora ha minato la serenità di mio figlio, io non voglio che altre mamme e bambini si trovino nella nostra condizione". Una condizione di paura, superata pian piano grazie all’aiuto della nuova professoressa alle medie: "Lei dice di lui che è un ragazzo brillante, forbito e simpatico". Niente a che vedere col bimbo irascibile e intimorito di qualche anno fa. Dante (nome di fantasia), invece, è piombato nell’incubo all’inizio del 2016, dopo essersi trasferito con la famiglia da un’altra città: "Mio figlio è terrorizzato – afferma sua madre davanti agli avvocati delle parti offese –. È tornato a casa dopo due settimane di frequentazione della scuola e mi ha raccontato di essere stato aggredito dalla maestra, di essere stato chiamato 'ladro' davanti all’intera classe e poi ancora nel corridoio, dove mi dice di essere stato anche strattonato e di non aver potuto replicare".

Soprusi che hanno lasciato il segno nell’animo del piccolo: "Ieri mi ha picchiato – prosegue la mamma – ed è sempre molto molto nervoso. Anzi, ieri che era il compleanno di mio figlio e tutta la classe è venuta alla festina, ho notato che tutti i bimbi erano fortemente nervosi: si davano contro, si urlavano addosso, non erano sereni. Si notava proprio la differenza tra i bimbi della classe e i bimbi esterni". Nei verbali inviati nell’aprile scorso dagli avvocati al pm Roveda, non ci sono soltanto informazioni de relato, ma anche resoconti di testimoni oculari: «Ho visto la maestra strattonare un bambino per la felpa in mensa nel mese di ottobre di quest’anno (2015, ndr)", accusa una donna nel doppio ruolo di dipendente dell’istituto e zia di un allievo. Non basta: "Mi ricordo un episodio terribile ai danni di mio nipote, che, siccome ritardava a consumare un piatto di spaghetti in refezione (avendo questi fatto il bis e avendoil resto della classe già terminato di mangiare nonché anche le altre sezioni), è stato aggredito dalla maestra che gli ha ficcato dritto nella gola una forchetta stracolma di spaghetti".

nicola.palma@ilgiorno.net

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