Metro blu, cantieri in ritardo sulla tratta di Linate

La minitratta che avrebbe dovuto unire l’aeroporto di Linate a piazza San Babila sarebbe in origine dovuta essere pronta entro il primo maggio 2015, da allora diversi rinvii

Cantiere della m4

Cantiere della m4

Milano, 22 gennaio 2017 - Per la metropolitana 4 si riapre il capitolo «ritardi». Un capitolo esploso con non poca eco nei mesi precedenti l’inizio dell’Expo, appena si comprese che nemmeno la minitratta che avrebbe dovuto unire l’aeroporto di Linate a piazza San Babila sarebbe stata pronta ed inaugurata entro il primo maggio del 2015. Storia archiviata, pareva. Invece rieccola. E sempre allo stesso posto: in ritardo sono ancora i cantieri della tratta est della linea blu.

Tutta colpa di una delibera che tarda ad essere approvata dal «Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica», il Cipe: la delibera della «variante Tricolore». In questa variante il Comune ha messo nero su bianco la scelta di utilizzare due talpe meccaniche per scavare le gallerie tra piazza Tricolore e il parco Solari, anziché una sola, come previsto inizialmente. Una modifica al progetto definitivo dei lavori che richiede il via libera del Comitato. E finché questo via libera non arriva, le due talpe meccaniche non possono mettersi in moto. L’una e l’altra sono ferme ormai da mesi nel sottosuolo di viale Forlanini, all’altezza della futura fermata di «Tre Ponti».

Nel cronoprogramma dei lavori si era messo in conto che le escavatrici rimanessero ferme fino a fine novembre perché sembrava assodato che entro la fine di quel mese il Cipe avrebbe dato l’ok. Niente da fare. Il 28 novembre Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, aveva detto di aver ricevuto garanzie per il varo della delibera entro la settimana in arrivo, vale a dire entro la «fatal domenica» del 4 dicembre. «Fatale» sì: quello fu il giorno della vittoria del «No» alla riforma costituzionale di Matteo Renzi e dell’inizio della crisi di governo che nel giro di 48 ore portò alle dimissioni dello stesso Renzi da presidente del Consiglio. Ovvio che in quelle condizioni il Cipe non potesse lavorare a pieno regime. Vani si rivelarono i contatti tra Granelli e Luca Lotti, segretario del Cipe. In quei giorni l’assessore chiese pubblicamente, su queste pagine, che la delibera fosse approvata entro la fine del 2016 o al massimo entro l’Epifania. «Se si va oltre queste scadenze – aveva dichiarato Granelli –, si fa dura».

La svolta sembrava essere arrivata l’11 gennaio, quando Claudio De Vincenti, ministro alla Coesione Territoriale, aveva assicurato al sindaco Giuseppe Sala e allo stesso Granelli che la variante sarebbe stata approvata dal Cipe entro la fine del mese in corso. Ma al 22 gennaio nulla s’è ancora mosso. «Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione sulla data in cui il Cipe intende licenziare la delibera» ammette Granelli. E alla domanda se a questo punto si possa o no parlare di ritardi, l’assessore risponde secco ed onesto: «Le talpe dovevano partire un mese e mezzo fa. Sulla tratta est i ritardi ci sono». Ed è di tutta evidenza che ogni giorno che passa diventa sempre più difficile contenerli, si fa sempre più dura recuperarli. Una buona notizia sul fronte della linea blu è, però, arrivata. Il centralissimo cantiere di corso Europa è stato sbloccato col via libera della Sovrintendenza ad un mese dal rinvenimento dei resti delle terme Erculee e di una tomba roma del I secolo. A giorni dovrebbe arrivare anche il via libera per il cantiere De Amicis: la cinta muraria trovata nel sottosuolo sarà smontata e portata altrove.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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