Le pagine del riscatto: scommessa di una famiglia con la libreria di periferia

Protagonista della cronaca nera per anni, la zona popolare di via Meda cerca la rinascita e apre la prima libreria, Lapsus

Alice e Sara

Alice e Sara

Milano, 31 agosto 2016 - La loro fiducia pare essere più forte di tutto. "Questo quartiere si è rialzato, si sta rivalutando e rilanciando": così rispondono Sara Rosina e Alice Cislaghi a chi chiede se siano sicure di poter campare vendendo libri, di questi tempi e in una zona periferica dai trascorsi difficili. Una fiducia già ripagata dai residenti: l’arrivo di una libreria ha suscitato entusiasmo sulla pagina della social street dei "Residenti in San Gottardo, via Meda e dintorni" e la stessa Rosina conferma che "più persone in questi giorni sono entrate nei locali (ancora in fase di arredo ndr) per dirci che sono contente che in quartiere apra un’attività come la nostra, siamo stati accolti bene". E l’edicola all’angolo tra via Meda e via Spaventa ha promesso supporto per rifornire la libreria di quotidiani. Fiducia, sì. Ma anche un progetto dai contorni precisi: "Puntiamo da un lato sui libri per i bambini, che hanno un mercato vivace perché genitori, nonni e zii – fa sapere Alice – li scelgono sempre più spesso come regalo per figli e nipoti. Dall’altro punteremo sulle piccole case editrici che portano avanti progetti editoriali di nicchia o di particolare interesse. Penso a Keller, Nottetempo, Iperborea, che pubblica gli scrittori scandinavi, accanto a case editrici più grandi e note come Adelphi e Sellerio. Quello che eviteremo sono i best-seller perché si possono trovare ovunque, anche al supermercato». Queste le due anime che riempiranno i 66 metri quadrati del caffè-libreria Lapsus, pronto ad aprire per metà settembre in via Meda, quasi all’angolo con via Spaventa.

Sara e Alice sono due dei tre soci fondatori. Il terzo è Luca Roman. La loro è una storia nella storia. Sara è infatti zia di entrambi, sia di Alice, 34 anni, che di Luca, 37. L’idea di aprire il caffè-libreria nasce "in maniera tragica" – scherzano, ora, i diretti interessati. Scherzano, ma fino a un certo punto. Il Lapsus è figlio della disoccupazione caduta d’improvviso sulle vite di tutti e tre. Sara è stata costretta a lasciare la compagnia aerea per la quale aveva lavorato per 35 anni, Luca ha dovuto fare a meno del posto nell’azienda grafica mentre Alice fino a luglio 2015 e per otto anni ha lavorato nella libreria di corso San Gottardo, la "Libreria del corso". "Da tempo cullavo l’idea di aprire una libreria tutta mia – racconta –, poi però è arrivato un contratto a tempo indeterminato come dipendente in quella del corso e... succede che altri progetti si mettano da parte, che ci si addormenti". Il risveglio è stato obbligato. Ed in famiglia: la sfida ora è fare del Lapsus un "errore" ben riuscito insieme al cugino e alla zia. Lei, la zia, ha letteralmente “dato birra” al progetto: "Una volta rimasta senza lavoro, ho partecipato a corsi di degustazione e produzione di birre artigianali. Ne è nata una vera passione". E non è un caso se nel caffè-libreria di via Meda, oltre all’espresso, al thè e alla tisane, si potranno ordinare anche boccali di bionde, rosse e scure di produzione non industriale. Un Lapsus tira l’altro.

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