Contro kebab e McDonald’s un decreto. Ma il Comune non adotta alcun divieto

Il Governo dà più poteri ai sindaci per la tutela dei centri storici, qualcuno l'ha già battezzata "norma Unesco", ma a Milano la situazione è diversa da Roma e Firenze

Kebab (Foto di repertorio Reuters)

Kebab (Foto di repertorio Reuters)

Il Governo Renzi ha previsto nel decreto attuativo della Riforma Madia ribattezzato Scia 2, nella parte non dichiarata «incostituzionale» dalla Consulta, più poteri per i sindaci che intendono bloccare il proliferare di kebab, McDonald’s, chioschi e bancarelle per lo street food nei centri storici delle città italiane. Qualcuno l’ha già ribattezzata «Norma Unesco» perché il decreto punta a tutelare – come prevedono le regole dell’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) – il pregio artistico, architettonico e paesaggistico delle aree simbolo delle città d’arte e non solo. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, lo scorso gennaio, ha fatto una crociata e ha firmato un’ordinanza per impedire l’apertura di un nuovo McDonald’s davanti alla cattedrale di Santa Maria del Fiore. Obiettivo raggiunto: il fast food non ha mai aperto. Quasi un anno dopo, il Governo che ha come premier l’ex sindaco di Firenze Matteo Renzi adotta un decreto che segue le orme già tracciate nel capoluogo toscano. La domanda sorge spontanea: il Comune di Milano seguirà l’esempio fiorentino? No, dice al «Giorno» l’assessore al Commercio Cristina Tajani (vedi intervista sotto): la Giunta Sala sceglie la linea soft. Nessuna crociata contro kebab e McDonald’s e rilancio con apposito bando dello street food già sperimentato durante l’Expo 2015 e nei mesi successivi. C’è un precedente in merito che riguarda l’amministrazione Pisapia: poco più di anno fa il Comune ha tolto dai propri bandi il divieto di far partecipare i «kebabbari» all’assegnazione di spazi municipali, dopo una polemica che puntava il dito contro la discriminazione adottata nei confronti dei locali etnici. Diversa, invece, la linea sul McDonald’s: la Giunta Pisapia ha sfrattato il fast food dalla Galleria e ha lanciato un bando per assegnare lo spazio all’Ottagono. Al posto di McDonald’s c’è la maison Prada.

Milano, 27 novembre 2016 - Nessun divieto, nessuna ordinanza comunale in vista contro kebab, street food e McDonald’s, almeno per ora. L’assessore al Commercio Cristina Tajani (nella foto) non è affatto stupita dal decreto del Governo che consente ai Comuni una stretta su negozi etnici o global nei centri storici delle città italiane. «Il Governo ci ha coinvolto, ci ha sottoposto le bozze del decreto per avere un nostro parere», svela la Tajani.

Qual è la posizione di Palazzo Marino sul decreto? Siete pronti ad adottare ordinanze? «No, il Comune ha sottolineato al Governo che la situazione di Milano non presenta le criticità che hanno le città d’arte come Firenze e Roma, dove nelle zone più frequentate dai turisti ci sono delle distorsioni commerciali. In ogni caso questo intervento legislativo dà uno strumento in più e non in meno ai Comuni e, se si dovessero presentare situazioni in cui è necessario intervenire, sarà sicuramente utile avere uno strumento del genere».

A Milano non ci sono locali di kebab nel centro storico? «Nella nostra città i locali di kebab sono soprattutto nelle vie periferiche o semi-centrali. Non abbiamo avuto mai molte richieste per l’apertura di questo tipo di attività in centro. E dunque a Milano non c’è l’urgenza di intervenire».

Il decreto punta a regolare lo street food, ma Milano ha già fatto un bando prima dell’Expo su questo fronte. «Sì, abbiamo regolamentato lo street food. Anzi, andrà in Consiglio comunale una delibera per stabilizzare la sperimentazione avviata con l’Expo. La fase sperimentale è scaduta e la Giunta ha già deliberato di andare avanti con lo street food grazie a un nuovo bando con le stesse caratteristiche: pochi mezzi, tutti ecologici (a pedale o elettrici), di limitate dimensioni, con vendita esclusiva di prodotti freschi e di qualità».

A Roma e Firenze ci sono state polemiche anche sul proliferare dei McDonald’s nel centro storico. A Milano, qualche anno fa, il Comune non ha rinnovato l’affitto a McDonald’s in Galleria. Altri divieti nel centro storico? «L’orientamento del mercato sta andando in una direzione diversa. C’è una maggiore attenzione dei consumatori, e dunque anche degli esercenti, al tema del cibo sostenibile e biologico. In futuro, quindi, come sta già accadendo negli ultimi mesi, mi aspetto richieste di apertura di attività di questo tipo. Il mercato dei “fast food’’ sta vivendo un momento di declino, almeno a Milano ».

Qual è la causa? «Penso che a Milano, anche grazie all’Expo 2015, ci sia una maggior maturità di consumatori ed esercenti su questi temi. Una maturità che sta cambiando le abitudini alimentari dei milanesi» massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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