Milano, l'Istituto Cattaneo dà spettacolo: set blindato del film 'Nome di donna'

La troupe di Marco Tullio Giordana nella scuola. Protagonista Cristiana Capotondi

Istituto Cattaneo di Milano

Istituto Cattaneo di Milano

Milano, 14 febbraio 2018 - Ciak, campanella disattivata, si gira all’istituto tecnico Cattaneo. Che dall’8 marzo sarà sul grande schermo. L’aula magna della storica scuola è stata trasformata in un’aula di tribunale per accogliere la troupe di Marco Tullio Giordana. “Nome di donna” il film, girato interamente in Lombardia e distribuito da “Videa”; Cristiana Capotondi la protagonista: veste i panni di Nina, una giovane mamma che si trasferisce in un paesino a Sud di Milano. Trova lavoro in una clinica privata, in un mondo fiabesco che nasconde però un inquietante segreto. Da qui partirà la sua battaglia contro le molestie e sul diritto di essere donna. Una battaglia che ha portato l’attrice fra i corrodoi del vero palazzo di Giustizia - sorvolato durante le riprese estive da un drone – ma anche alle soglie di piazza Vetra.

Dal 12 al 16 giugno la scuola si è trasformata in un set. Riprese anche nella Scala A e B, nel corridoio e all’ingresso, cuore pulsante nella “cinematografica” aula magna, rimessa a nuovo per l’occasione. Tre giorni per preparare, tre giorni per smontare, cinque giorni di riprese. Tutto a scuola chiusa, durante gli scrutini. Il trailer di “Nome di donna” è appena stato distribuito. Alla vigilia della «Prima» c’è attesa anche al Cattaneo per il film. «È stata una bellissima esperienza, impegnativa ma emozionante», sorride la preside Maria Rizzuto, appassionata di cinema. Già qualche anno fa era stata contattata da un location manager attirato dalla storica scuola, costruita negli anni Trenta. La maestosa aula magna, circolare, evidentemente era rimasta impressa. Così la scorsa primavera è arrivata una nuova chiamata: pochi giorni dopo a far visita al Cattaneo è giunto il regista de “I cento passi” e de “La meglio gioventù” in persona.

«Marco Tullio Giordana ci ha illuminato – continua la preside – l’impressione è stata ottima, è rimasto molto colpito anche dai nostri quadri, ha dato spiegazioni tecniche e artistiche del dipinto dei pescatori che abbiamo in presidenza». Poi è tornato col “Ciak”. «Hanno curato l’allestimento nei minimi dettagli», ricorda la dirigente scolastica. Mancavano le sedie ad hoc, ma l’ex «maggiordomo» tuttofare del Cattaneo, Giuseppe Fabiani, che da lì a poco sarebbe andato in pensione, si è ricordato di cinque antiche sedie in stile napoleonico, abbandonate nei labirinti del Cattaneo. Dallo scantinato sono state «salvate», rispolverate e rivestite in pelle per finire sotto i riflettori. A film concluso trionfano ancora lì, sul «palco» dell’aula magna fra i tesori ancora da scoprire della scuola di primo Novecento. Anche le antiche porte sono state riverniciate e rimesse a nuovo.

«Scatti» vietatissimi sul set, blindato, il personale si è trovato in aula la Capotondi, con una lunga chioma bruna, accompagnata nel film da Valerio Binasco, Stefano Scandaletti, Michela Cescon e Bebo Storti. «È stata un’esperienza coinvolgente – ricorda la preside, che poco prima del Ciak ha dovuto correre a disattivare la campanella per evitare interferenze, supervisionando sul set –. Il mondo si è trasferito qui, durante gli scrutini». È stato un esame anche per il Cattaneo che, curioso del montaggio, attende di scoprire gli angoli della scuola finiti sul grande schermo.

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