Incendio al centro rifiuti: in corso 'smassamento', fumi diminuiti/ FOTO e VIDEO

Vigili del fuoco ancora al lavoro per il rogo. Continuano le polemiche tra Comune e Regione Lombardia

Il fumo dell'incendio al centro rifiuti

Il fumo dell'incendio al centro rifiuti

Milano, 26 luglio 2017 - Una notte di intenso e duro lavoro per i vigili del fuoco  che sono intervenuti nell'incendio divampato nell'azienda di stoccaggio rifiuti Carluccio srl (ex EcoNova) a Bruzzano, periferia nord di Milano. Secondo quanto riferito, la nube di fumo biancastro e denso sprigionata per tutta la giornata di ieri, e che aveva invaso un intero quartiere, diffondendo l'odore acre fino in centro città, è ora molto contenuta.

I pompieri da stamani stanno procedendo allo "smassamento" delle macerie, operazione lunga e difficoltosa durante la quale, con pale meccaniche e 'ragni', si separano dal mucchio varie parti ancora incandescenti e poi si spengono con acqua. Un'operazione che produce fumi, ma meno rilevanti. Al momento, in via Senigallia, operano ancora 6 squadre di pompieri, e le operazioni andranno avanti per almeno tutta la giornata di oggi.( Nessuno è rimasto ferito né intossicato ma la struttura ha subito danni ingenti: tetto parzialmente crollato, porzioni di uffici carbonizzate. Danni che ammonterebbero ad almeno 3 milioni di euro secondo indiscrezioni. E cause ancora sconosciute. L’attività dell’azienda, comunica la direzione in una nota, è stata immediatamente sospesa.

Sulla vicenda, e la polemica tra Comune e Regione, martedì sera è tornato a intervenire l'assessore comunale all'Ambiente Marco Granelli. "In merito alla questione delle autorizzazioni dell'impianto di gestione rifiuti andato a fuoco a Bruzzano in via Senigallia, preciso - ha scritto su Facebook - che è sempre stato autorizzato da Regione, poi Provincia e poi Città metropolitana, con tutti i pareri positivi, tranne il parere negativo del Comune di Milano solo sull'aspetto della localizzazione, e cioè la vicinanza alle scuole e alle case, dal 2006 al 2016. Quindi nulla da dire sulla regolarità dell'impianto, certo bisogna riflettere se un impianto di questo tipo abbia senso in un'area residenziale e con tre scuole a 200-300 metri. Ma il passato mi interessa poco e ancor meno le polemiche: lavoriamo ora insieme perchè quanto accaduto stanotte non avvenga più".

SALA: "SERVE BUONSENSO" - "Tra Regione Lombardia e Comune di Milano non è un problema di scarico di responsabilità ma di parlarsi ancora di più". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato la polemica politica scoppiata tra i due enti in seguito all'incendio divampato nello stabilimento di smaltimento dei rifiuti nel quartiere di Bruzzano. "L'impianto era tutto a norma bisogna solamente, anche in ottica futura, fare attenzione perché un conto è il rispetto delle regole - ha aggiunto -, ma quando si è vicino ai centri abitati e succedono cose del genere non è una bella cosa". "Va bene le norme ma serve maggiore buonsenso", ha concluso. 

TERZI: "OK A IMPIANTO QUANO AREA POCO URBANIZZATA" - "Per quanto riguarda l'impianto di Bruzzano/Mi, la prima autorizzazione, rilasciata da Regione Lombardia nel 2001, cioè oltre 15 anni fa, vide il parere favorevole del settore Ambiente del Comune di Milano e della Provincia di Milano". E' quanto ha detto l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi, a proposito nell'incendio scoppiato nella ditta. "All'epoca, come dimostra anche questo rilievo fotografico - ha sottolineato - l'impianto era ubicato in un'area ben poco urbanizzata. Solo successivamente è intervenuta l'urbanizzazione che ha portato alla situazione attuale, con tanto di edifici residenziali edificati in prossimita' dello stabilimento". "Occorre ricordare che la prima autorizzazione rilasciata nel 2001 da Regione Lombardia - ha proseguito l'assessore lombardo all'Ambiente - e' stata rinnovata a scadenza naturale, nell'anno 2006, da parte della Provincia di Milano, nel frattempo divenuta Autorità competente nel gestire le procedure di rilascio di tali autorizzazioni. Regione Lombardia è stata coinvolta, solo in seguito, nel 2009, ed esclusivamente nella procedura di VIA per una richiesta di aumento dei volumi trattati, da parte del gestore. Tale procedura, conclusa favorevolmente a fronte dei pareri positivi espressi sia dalla Provincia di Milano sia dal Comune di Milano, era solo preliminare a quella per il rilascio dell'autorizzazione vera e propria, di competenza, ribadisco, della Provincia". "Ricordo, infine, che non è certo Regione Lombardia che decide dello sviluppo e della urbanizzazione dei Comuni - ha concluso  Terzi -. Forse il Comune di Milano dovrebbe fare una riflessione su questo"

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