Dalla Gioconda allo Smithsonian, così un'azienda milanese mette in vetrina il mondo

La Goppion dal 1952 produce teche museali ed è leader del settore a livello internazionale

SIMBOLI  L’inaugurazione  del nuovo museo Smithsonian  a Washington  che racconta la storia degli afroamericani

SIMBOLI L’inaugurazione del nuovo museo Smithsonian a Washington che racconta la storia degli afroamericani

Milano, 25 settembre 2016 - Dalla provincia di Milano ai più importanti musei del mondo. Ne ha fatta di strada la Goppion Spa da quando vide la luce, nel 1952, a Trezzano sul Naviglio. L’azienda produce vetrine museali ad alte prestazioni, che combinano funzionalità avanzata ed estetica.

Proprio per questo la società si è aggiudicata l’allestimento dello Smithsonian National Museum of African American History and Culture (NMAAHC), inaugurato ieri a Washington alla presenza di Barack Obama, il primo presidente nero della storia americana. Si tratta del museo che ospita la storia e la cultura afro-americana. Un cantiere dove ogni giorno hanno lavorato più di 700 persone e in cui Goppion ha ingegnerizzato e realizzato le teche più complesse.

Le vetrine realizzate dall’azienda milanese possono essere equipaggiate con dispositivi che ne rilevano l’umidità interna, la temperatura, la qualità dell’aria e le vibrazioni. Ma possono anche interagire con il visitatore, fornendo informazioni, inviando testi scritti su dispositivi mobile o illuminando determinati oggetti.

Il presidente dell’azienda, il cavaliere Alessandro Goppion, parlando dell’inaugurazione del museo, si è detto "orgoglioso di aver partecipato a un evento sociale ancora prima che culturale". Goppion ha poi sottolineato che il gruppo "è stato fondato da mio padre nel 1952 e lui puntò molto sul settore delle vetrine commerciali. In seguito io ho recuperato e sviluppato il filone museale". L’affermazione in campo internazionale "è arrivata una ventina di anni fa, con il progetto sull’esposizione dei gioielli della regina nella torre di Londra". Il lavoro che più gli è rimasto nel cuore è "quello svolto in Santa Maria in Transtevere sul dipinto della Madonna della Clemenza. Avvertii un forte momento di pathos, mentre i fedeli attendevano l’esposizione del dipinto. Facemmo una teca che consentì la ricollocazione proprio sopra l’altare". La prossima sfida, invece, sarà "la prevista inaugurazione, entro 9 mesi, del museo della storia e della formazione del Regno Saudita a nord di Riad".

I sistemi Goppion proteggono alcuni tra i più importanti tesori dell’arte, come la Gioconda, la Venere di Milo, l’Uomo Vitruviano e la Porta del Paradiso. L’azienda ha anche realizzato il plinto metallico su cui poggia la Pietà Rondanini nel museo del Castello Sforzesco. Goppion si avvale della collaborazione di importanti istituti di ricerca e università, tra cui il Politecnico di Milano. L’85% del fatturato è realizzato all’estero e in totale si parla di circa 20 milioni di euro. Goppion conta 50 dipendenti diretti, 50 artigiani che collaborano a tempo pieno e dà lavoro a oltre 200 collaboratori specializzati in nuclei distaccati.

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