Via Aporti, il glicine è salvo: testimone d’amore da mezzo secolo

Festa di quartiere per la pianta adottata da cittadini e istituzioni

Il glicine di via Ferrante Aporti (Newpress)

Il glicine di via Ferrante Aporti (Newpress)

Milano, 24 settembre 2017 - «Mio marito vendeva olio in un magazzino della Centrale affacciato su via Ferrante Aporti. Quando ci siamo sposati, come segno del suo amore, ha piantato questo glicine». Era il 1962. E, da 55 primavere, la cascata di fiori lilla che ogni aprile colora la facciata grigia della ferrovia rinnova quella promessa d’amore. Valeria Busetti, Montanelli da sposata, la ricorda ogni volta che cammina su quel marciapiede, a maggior ragione adesso che suo marito Umberto non c’è più.

Ieri la signora, che compirà 80 anni il 28 dicembre, è stata l’ospite d’onore in occasione dello svelamento della targa apposta a fianco della pianta, che è stata adottata dal quartiere: in prima linea Legambiente, il Gruppo Fas (Ferrante Aporti Sammartini), Comune e Rfi-Rete ferroviaria italiana. Una cerimonia svoltasi nell’ambito della manifestazione cittadina di Green City, che segna il coronamento di un cammino nato per salvare il glicine storico, prima minacciato dall’inciviltà di chi gettava immondizia accanto alle radici e poi dai lavori di restyling delle facciate che per fortuna sono stati poi realizzati senza toccarlo. Anzi: è nata una collaborazione tra cittadini e istituzioni. Ora che la pianta non solo è salva, ma viene curata e valorizzata dagli abitanti in quanto simbolo della zona, la signora Busetti è felice. E racconta volentieri la storia di quando suo marito decise di piantare per lei quel glicine.

«Il nostro – ricorda – è un amore nato in questo quartiere, a due passi dalla stazione Centrale. Io lavoravo in un bar tabacchi di piazza Morbegno e lui vendeva olio in uno dei magazzini della stazione. Ogni giorno veniva a bere il caffè nel mio bar e mi corteggiava. A poco a poco mi sono innamorata. Di lui mi ha colpito la costanza: avrebbe voluto sposarmi subito, ma ha aspettato che mio fratello tornasse dal servizio militare, come gli avevo chiesto. Non volevo andarmene di casa e lasciare i miei genitori da soli». E in occasione del matrimonio il marito «ha piantato per me questo glicine, proprio accanto al suo magazzino e a pochi passi dalla nostra casa, un palazzo che allora era appena stato costruito». Quei fiori lilla hanno salutato l’arrivo dei loro due figli, che oggi hanno 52 e 53 anni, e poi del nipotino ora 16enne. «Il glicine è sempre stato importante per me e per mio marito Umberto – conclude la signora Valeria – Sono felice che col tempo lo sia diventato per tutto il quartiere».

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