Palazzo Marino, "Basta con i furbetti del gettone"

I grillini: 120 euro per le presenze in Consiglio solo a chi resta in aula

Gianluca Corrado, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Marino

Gianluca Corrado, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Marino

Milano, 17 aprile 2018 - Stop ai «furbetti» del gettone di presenza. Cioè a quei consiglieri che restano in Consiglio comunale solo per pochi minuti e incassano comunque il gettone di presenza da 120 euro. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Marino Gianluca Corrado lancia una proposta anti-furbetti nell’ambito del confronto sul nuovo regolamento del Consiglio, per ora «seppellito» da 846 emendamenti dell’opposizione, di cui 600 proprio dei grillini. «La nostra proposta è semplice e di estrema ragionevolezza – spiega Corrado –. Noi diciamo che così come avviene per le sedute delle commissioni consiliari, dove per maturare il gettone di presenza devi essere presente per almeno metà del tempo fissato per la seduta, confidiamo che si possa stabilire lo stesso criterio per le sedute del Consiglio comunale. Noi proponiamo che il consigliere debba rimanere almeno due ore in aula o almeno la metà del tempo della seduta del Consiglio, nel caso in cui la seduta sia durata meno di due ore. Non stiamo chiedendo la luna».

Il capogruppo pentastellato entra nel dettaglio con un esempio: «Vogliamo impedire che un consigliere possa entrare in Consiglio, rispondere all’appello, fare un intervento da quattro minuti ex articolo 21 (lo spazio per gli interventi liberi dei consiglieri, ndr), abbandonare l’aula e percepire comunque i 120 euro del gettone. È una questione di dignità. Perché purtroppo ci sono alcuni consiglieri, in particolare di opposizione, che fanno un breve intervento, rilasciano le loro dichiarazioni alla stampa e se ne vanno. Il Consiglio comunale, però, non è una vetrina». Corrado fa capire che se questa proposta e quella che chiede «l’introduzione del question time in aula aperto alle richieste dei cittadini» venissero accolte, i grillini potrebbero ritirare gli emendamenti e far approvare il nuovo regolamento, anche se il giudizio generale sul testo, per ora, resta critico: «La maggioranza vuole semplicemente cancellare l’ostruzionismo e ridurre il tempo di discussione delle delibere, eliminando tutti i diritti delle opposizioni. Noi vogliamo che ogni singolo gruppo di opposizione abbia la possibilità di mettere all’attenzione dell’aula alcuni temi in un determinato arco di tempo».

Sulla proposta  del M5S sullo stop ai furbetti del gettone, che ha nel mirino anche i consiglieri con doppia poltrona (in Parlamento o in Regione, oltre che in Comune), ecco le prime reazioni. Il capogruppo del Pd Filippo Barberis commenta: «Il Pd non ha pregiudiziali ed è favorevole ad equiparare la presenza in commissione con quella in Consiglio, con i necessari accorgimenti tecnici legati alle sedute ad oltranza. Anche per contrastare presenze mirate solo all’incasso del gettone e poco rispettose dei lavori dell’aula. Peraltro il presidente del Municipio 6 Santo Minniti, che è del Pd, ha già equiparato i gettoni di Commissione e Consiglio nella sua Zona. Question time aperto ai cittadini? Siamo favorevoli. Nel regolamento sulla partecipazione già approvato dal centrosinistra, sono previste udienze pubbliche». Anche il consigliere di FI Fabrizio De Pasquale, infine, apre alla proposta grillina sui gettone: «È giusta, non è ammissibile che ci siano consiglieri che prendono il gettone e vanno a casa. Ma la maggior parte dei colleghi è presente». Il sindaco Giuseppe Sala, infine, prevede che dopo la fase delle trattative, il via libera al nuovo regolamento possa arrivare «a maggio. Sono fiducioso».

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