Gemitaiz in concerto al Fabrique, ecco le sue rime spericolate

Milano, 27 aprile 2017 - Otto 'sold out'  in dieci concerti sono la responsabilità con cui Gemitaiz si offre in pasto domani sera al popolo del Fabrique, nell’attesa di proseguire il cammino alla volta del Live Club di Trezzo sull’Adda, dov’è di scena il 6 maggio. Per Davide De Luca (il nome che ha da 28 anni all’anagrafe) questo QVC7 Live Tour sta confermandosi, infatti, un successone. Anche perché non propiziato dalla presenza sul mercato di un nuovo album visto che «Nonostante tutto» risale ad oltre un anno fa mentre il mixtape «Quello che vi consiglio vol.7» (da cui l’acronimo QVC7) è uscito a dicembre. «Essendo legato a doppio filo col mixtape, questo spettacolo ha una forte attitudine underground», ammette il rapper romano.

«Oltre a quelli inevitabili, infatti, durante lo show recupero alcuni pezzi mai eseguiti prima, cosa che esalta i fan. Quando sono sul palco sento attorno a me tanta energia positiva». Lui è le sue canzoni; quello che se non sta «con lei» soffre «come Cobain» e altre rime spericolate impresse sulla pelle come fossero tatuaggi. E c’è da credergli quando dice di ammirare Eminem «non solo perché il più bravo di tutti, ma perché ha vissuto davvero quello che racconta, è autentico, sia nei pezzi più malinconici sia in quelli dove prende in giro la madre». Davide-Gemitaz ammette che gli piacerebbe mischiare prima o poi le carte «con Calcutta o, all’estero, con chiunque, dai Daft Punk a Lana Del Rey», intanto però anticipa che non insisterà con questo mestiere in eterno «perché a 40 o 50 anni il rapper non è roba da fare». «Mi piacerebbe, piuttosto, diventare dj, imparare a miscelare dischi e suoni». Un po’ come la compagna Ema Stokholma, che ormai da qualche anno ha chiuso con le sfilate di moda per dedicarsi anima e corpo alla consolle.