Viaggia per 10 chilometri nel motore: micio salvato dai volontari

Ha lanciato l’allarme con un pianto disperato

Il gattino salvato dai volontari

Il gattino salvato dai volontari

Milano, 22 luglio 2017 - Ha viaggiato per 10 chilometri da "clandestino", nascosto nel vano motore, e a temperature infernali che avrebbero "stecchito" qualunque altro essere vivente. Ma lui era un gatto e ha potuto venire così a patti con il destino che gli ha scalato una delle proverbiali sette vite. È uscito indenne dopo un viaggio "pazzesco" il micino dagli occhi azzurri che l’altro ieri notte è stato salvato dai volontari dell’Enpa di Milano.

L’avventura del quattrozampe era iniziata qualche ora prima ad Assago, quando, chissà come, aveva deciso di nascondersi in un’automobile del parcheggio del centro commerciale. Era quella di un dipendente che terminato il suo turno, verso sera, era salito a bordo dell’auto per tornarsene finalmente a casa. L'uomo ha viaggiato tranquillo fino a piazzale Miani, senza accorgersi di nulla. Solo arrivato a Milano ha avvertito uno strano cigolio provenire dal vano motore. Convinto di avere problemi alla cinghia di distribuzione ha tirato dritto fino a casa, per poter chiedere la consulenza al fratello. Antonio, ex meccanico, alzando il cofano ha capito al volo che il rumore non aveva un’origine meccanica ma «animalesca»: era il pianto disperato di un gatto che si era nascosto nella parte anteriore, sopra il passaruota. Subito sono partite le manovre per salvarlo. I due fratelli hanno provato a sollevare il mezzo con un crick. Ma il micio, che continuava a miagolare forte, preferiva rimanere nascosto da sguardi sconosciuti. La situazione era disperata. I due si sono anche allontanati sperando che il micio uscisse da solo dall’auto.

Neanche a pensarci. Si è invece avvicinato un altro esemplare peloso di una colonia vicino, attratto dal richiamo del piccolo. «Sembrava come se volesse disperatamente aiutarlo a uscire di lì» hanno spiegato i due fratelli. Senza successo. Il tempo intanto scorreva. L’orologio segnava ormai la mezzanotte. Appurata l’impossibilità di procedere da soli, i due hanno deciso di chiedere aiuto, chiamando l’ente nazionale protezione animali. Qualcuno, dall’altra parte del telefono, per fortuna ha risposto. Gli esperti operatori sono riusciti nell’impresa con uno stratagemma: hanno circondato con una rete l’auto sfruttando il vizio della specie, la gola. Il micio è entrato in una gabbia-trappola dove era stata posta una ciotola con del cibo, senza sforzi.  «Il gatto, nonostante l’incredibile pericolo corso, sta bene - ha dichiarato Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano - soltanto la fortuna e una delle sue 7 vite lo hanno salvato da una brutta fine. Raccomandiamo, anche se non è questo il caso, di spegnere sempre la macchina se si ha l’impressione che ci possa essere un animale nel cofano per evitare di fargli fare una brutta fine»    

 

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