Fontane pattumiera: quelle opere rimaste a secco, oggi restano rifiuti e zanzare

I cittadini: vergogna, erano simboli dei quartieri

La fontana vuota di piazza Gramsci

La fontana vuota di piazza Gramsci

Milano, 24 luglio 2017 - Erano così belle, quando zampillavano di acqua, producendo una musica rassicurante. Ma da quando hanno smesso di funzionare sortiscono l’effetto opposto: «depressivo». Sono le fontane vuote di Milano. Una piaga al decoro urbano che affligge le zone eleganti del centro come la vasta periferia: nel nostro viaggio ne abbiamo contate 16.

Alcune sono rimaste belle, nonostante l’inattività forzata. In piazza Gran Paradiso, zona Niguarda, la fontana monumentale è tutelata dalla sovrintendenza. Risale al lontano 1924, quando Dante Parini realizzò un monumento per ricordare i caduti della Prima Guerra Mondiale. L’acqua dovrebbe sgorgare dagli elementi decorativi a lato, a forma di testa leonina, sotto la statua che rappresenta un soldato sorretto dalla Vittoria. Ma non succede ormai da tantissimo tempo. Roberto Clerici, ex consigliere di zona 9, dichiara: «Ho sempre seguito le manifestazioni per celebrare la Liberazione al Niguarda nella piazza, ma non l’ho mai vista in funzione». Gianfranco Stefanizzi ricorda: «Da almeno 30 anni la fontana è spenta. Qualche mese fa è stata ripulita. Sarebbe bello se venisse riaccesa, ridarebbe lustro ad un luogo che è un punto di ritrovo per i giovani. Loro pensano sia solo una statua…».

Stessa sorte - bellezza e abbandono - per la fontana in marmo di Largo Caduti Milanesi per la Patria, zona Sant’Ambrogio. Inaugurata nel 1928, fu distrutta nei bombardamenti del ’43 e ricostruita dopo la guerra ma da anni l’acqua non scorre. Come non c’è in piazza Piemonte, sotto la statua dello scultore Aligi Sassu. Là dove non ha agito la corruzione del tempo, si è accanita la mano dei vandali, come in piazzale Dateo e nei giardini intitolati allo scrittore Alberto Vigevani. Lo sfregio più grave in piazza Fratelli Bandiera: «Un imbecille che si fa passare per artista di strada ha scritto la parola pube», sospira un residente. C’è poi la categoria «maleodoranti»: pozze d’acqua stantie e invase dai rifiuti come in via Bianca Milesi, vicino viale Forze Armate, o in zona nord in via Palizzi, Villapizzone. Incuria anche ai giardini «9 novembre 1989» di viale Regina Margherita che l’ex sindaco Letizia Moratti intitolò alla data della caduta del Muro di Berlino. Le due vasche sono a secco, ricoperte solo da escrementi di piccioni. Mauro Corio racconta che da anni anche la cascata che si affaccia su viale Monte Nero è senza vita: «Ripristino delle fontane? Ok, purché ci sia controllo costante delle forze dell’ordine. Una decina di anni fa erano usate da senzatetto che qui bivaccavano giorno e notte per farsi il bidet…». A Giuseppe Giomagli suscita nostalgia la fontana di piazzale Lotto che ora è invasa solo dalle foglie: «Mi ricordo ancora quando 25 anni fa portavo i miei figli a vedere i pesciolini rossi. Peccato che altri genitori non possano oggi fare lo stesso». L’appello, per tutti, è di Francesca Bosio: «Speriamo che il Comune si attivi a breve. Sarebbe una meraviglia».

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