Fedez, J-Ax e la fotografia sgradita: chiedono 100mila euro al discopub

Milano, per sfruttamento d’immagine. I titolari del locale: «Allibiti»

Il fotomontaggio che ha trasformato Fedez e J-Ax nei protagonisti di Zoolander

Il fotomontaggio che ha trasformato Fedez e J-Ax nei protagonisti di Zoolander

Milano, 8 febbraio 2017 - Loro le cantano a tutti. Ma a loro è vietato cantarle. L’ironia su vizi e costumi nostrani è la cifra delle loro canzoni. Ma quando i costumi sotto satira sono i loro, allora le cifre delle quali si riempiono la voce sono quelle delle richieste di risarcimento danni. Così va con Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, e Alessandro Aleotti, nome di battaglia: J-Ax. I due rapper se la sono presa coi titolari del Sio Cafè, quartiere Bicocca, locale che ospita serate musicali di vario tenore.

Tutta colpa di un fotomontaggio pubblicato sulla pagina Facebook del locale il 18 gennaio. Un fotomontaggio che ha trasformato Fedez e J-Ax nei protagonisti di Zoolander, il film col quale Ben Stiller si è fatto beffa del mondo della moda e dei modelli. Che c’azzeccano Fedez e J-Ax con Zoolander? Nulla. Quel fotomontaggio girava in Internet nei giorni in cui Fedez litigava via social network con altri due rapper: Gué Pequeno e Marracash. È stato quest’ultimo ad accusare Fedez di essere «l’unico babbo della storia dell’umanità che va alle sfilate di moda con il bodyguard». Ecco che c’azzecca con le passerelle. Vero? Non vero? Il web si è scatenato e ha iniziato a produrre sua sponte materiale satirico sulla lite. I curatori della pagina Facebook del «Sio Cafè» hanno solo condiviso quel fotomontaggio.

Ma chi di Facebook ferisce (quanto ha spopolato «Vorrei ma non posto»?), di Facebook s’è sentito perire. I legali dei due rapper hanno inviato ai titolari del locale due lettere nelle quali chiedono 50mila euro di risarcimento danni per ogni artista. Motivo? In quel post c’è un «chiaro contenuto commerciale e promozionale altamente lesivo dell’immagine e del nome» dei due assistiti. Con «la condivisione» di tale post i fratelli Sio, secondo gli avvocati dei rapper, hanno «realizzato un’operazione promozionale a favore del locale» avvalendosi «illegittimamente dell’immagine» dei due «senza averne ottenuto l’autorizzazione».

Poco importa che quell’immagine girasse allo stato brado per il web: il punto è che i due artisti sono «personalità di spicco tra i giovani e capaci di dettare tendenze nel mondo della moda e del mercato». Da qui l’obbligo di chiedere «permesso». I fratelli Sio hanno affidato il loro sfogo a Facebook: «A noi pare una follia. Ci ha sorpreso che due artisti affermati possano accanirsi per un contenuto satirico e contro un locale come il nostro che veicola anche la loro musica, fa ballare i ragazzi e paga loro dei diritti! Ci stupisce che due artisti all’apice della fama che rivendicano sfacciatamente il loro tenore di vita, vadano poi a caccia di ulteriori introiti tramite azioni legali così spericolate. Dove sono finiti tutti i bei discorsi sulla libertà della Rete, sulla democrazia che è anche libertà di critica e di satira?». Non è finita: «Prima che potessimo rispondere – fanno sapere i Sio –, siamo stati contattati dai loro legali, i quali proponevano di conciliare con una cifra di 5mila euro ciascuno. In pochi giorni la quotazione per la (presunta) immagine lesa è scesa da 100mila euro a 10mila». I due fratelli non hanno intenzione di cedere: «Sappiamo di rischiare molto – scandisce Mario Sio, contattasto al telefono –. E non perché siamo nel torto. Ma perché Fedez e J-Ax hanno milioni di fans che ora potrebbero smettere di venire nel nostro locale. Questa vicenda ci dà visibilità, vero, ma loro hanno un seguito incredibile. Non cediamo però. Questione di principio».

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